Articolo 21 - INTERNI
Carceri che esplodono e disegni di legge che languono
di redazione
Oggi il contatore delle morti in carcere segna quota 38. A togliersi la vita un detenuto 38enne, recluso presso il carcere di Catania. Da tempo minacciava di tagliarsi la carotide con una lametta e oggi lo ha fatto. Arrestato il 16 aprile del 2008 assieme a altre sette persone, nel Ragusano, nell'ambito di un'operazione antiracket coordinata dalla Dda di Catania era in attesa di giudizio. Sul suicidio la procura etnea ha aperto un’inchiesta, ma ombre sempre più scure si affollano sulle carceri siciliane. Stando al bollettino dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che fornisce nel dettaglio anche le modalità scelte per togliersi la vita (32 impiccati, 5 asfissiati col gas e 1 sgozzato). “Un trend negativo che, a meno di clamorose inversioni, - fa notare l'Osservatorio - a fine anno produrra' un numero di decessi in carcere mai visto, ne' immaginabile fino a pochi anni fa: a titolo di esempio nel 2007 i suicidi furono 45, l'anno successivo 46, ma oggi i numeri sono quasi raddoppiati”.
C’è un malessere che affligge tutto il sistema penitenziario italiano, non solo i detenuti ma lo stesso personale, difficilmente sanabile in mancanza di soluzioni. Mentre di contro aumentano le denunce e gli scandali, come il caso emerso in seguito alla denuncia apparsa su Radiocarcere e confermata dalla visita effettuata dai Radicali e da Ristretti orizzonti presso il carcere dell’Ucciardone a Palermo, dove i detenuti vengono rinchiusi in una gabbietta tipo “canile”.
Dura la presa di posizione del Garante dei detenuti della Sicilia, il senatore PdL Slavo Fleres, che nel denunciare i ritardi e le inadempienze afferma in una nota: “L'ufficio del Garante dei diritti dei detenuti, da questo momento in poi -conclude Fleres- valutera' la possibilita' di costituirsi parte civile, contro gli eventuali responsabili di questi tragici fatti e degli altri episodi di violenza che, quotidianamente, si verificano in tutte le carceri".
E’ infatti fermo in Commissione giustizia il cosiddetto Ddl svuota-carceri, mentre i comuni attendono ancora le specifiche sul nuovo Piano Carceri di cui si parla ormai da più di un anno. In ultimo è approdato al Senato un nuovo disegno di legge, presentato dal senatore PdL Luigi Compagna per la concessione dell’amnistia per "i reati commessi fino a tutto il giorno 16 maggio 2010" e per quei reati per i quali "e' stabilita una pena detentiva non superiore nel massimo a 4 anni, ovvero una pena pecuniaria, sola o congiunta a detta pena" e l'indulto "nella misura non superiore a 4 anni per le pene detentive e non superiore ad euro 10.329,13 per le pene pecuniarie, sole o congiunte alle pene detentive".
ASCOLTA L'INTERVISTA DI AMBRA MURE' AL SENATORE LUIGI COMPAGNA
C’è un malessere che affligge tutto il sistema penitenziario italiano, non solo i detenuti ma lo stesso personale, difficilmente sanabile in mancanza di soluzioni. Mentre di contro aumentano le denunce e gli scandali, come il caso emerso in seguito alla denuncia apparsa su Radiocarcere e confermata dalla visita effettuata dai Radicali e da Ristretti orizzonti presso il carcere dell’Ucciardone a Palermo, dove i detenuti vengono rinchiusi in una gabbietta tipo “canile”.
Dura la presa di posizione del Garante dei detenuti della Sicilia, il senatore PdL Slavo Fleres, che nel denunciare i ritardi e le inadempienze afferma in una nota: “L'ufficio del Garante dei diritti dei detenuti, da questo momento in poi -conclude Fleres- valutera' la possibilita' di costituirsi parte civile, contro gli eventuali responsabili di questi tragici fatti e degli altri episodi di violenza che, quotidianamente, si verificano in tutte le carceri".
E’ infatti fermo in Commissione giustizia il cosiddetto Ddl svuota-carceri, mentre i comuni attendono ancora le specifiche sul nuovo Piano Carceri di cui si parla ormai da più di un anno. In ultimo è approdato al Senato un nuovo disegno di legge, presentato dal senatore PdL Luigi Compagna per la concessione dell’amnistia per "i reati commessi fino a tutto il giorno 16 maggio 2010" e per quei reati per i quali "e' stabilita una pena detentiva non superiore nel massimo a 4 anni, ovvero una pena pecuniaria, sola o congiunta a detta pena" e l'indulto "nella misura non superiore a 4 anni per le pene detentive e non superiore ad euro 10.329,13 per le pene pecuniarie, sole o congiunte alle pene detentive".
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