di REPORTER SENZA RETE
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I TITOLI DEI TG DEL 27 LUGLIO 2010 - Questa sera le aperture dei telegiornali sono quasi tutte diverse, con l’unica eccezione di Tg3 e Tg2 che decidono di aprire con l’avviso di garanzia al sottosegretario Caliendo. Per gli altri scelte differenti nell’impaginazione del primo titolo. Andiamo per ordine d’orario. Alle 18.30 Studio Aperto apre ancora con la tragedia di Duisburg, alle 19 il Tg4 con il voto di fiducia sulla manovra, il Tg3, sempre alle 19, come abbiamo già detto con la vicenda Caliendo.
Per i tre telegiornali delle 20 abbiamo invece gli arresti di ‘ndrangheta in Calabria per il Tg1, fatto che troviamo anche all’interno dei titoli di Studio Aperto, Tg5 e Tg La7 con sottolineatura sulle dichiarazioni del premier sui successi del governo nella lotta alla malavita organizzata; il Tg5 sceglie invece come argomento d’apertura la Fiat con la creazione della New Company per Pomigliano, il telegiornale de La7, tra l’altro unico Tg che ne parla nei titoli, con il commissariamento disposto dalla Banca d’Italia per il Credito Cooperativo Fiorentino presieduto fino a ieri dal coordinatore del Pdl Denis Verdini.
Abbiamo voluto evidenziare questa diversità nelle aperture perché è la prima volta che accade da quando abbiamo iniziato le puntate di questo osservatorio. Sarà una nuova tendenza? Lo vedremo nei prossimi giorni.
Intanto registriamo che la notizia del trentanovesimo morto per suicidio nelle carceri italiane, non è stata trattata da nessuna testata televisiva. La vicenda è apparsa solo sui siti online di quotidiani e blogger italiani. Ne parleremo nello spazio commento di oggi con Riccardo Arena responsabile della trasmissione Radio Carcere di Radio Radicale.
Ed infine vi diciamo che Studio Aperto dopo averci fatto sapere ieri che nella campagna inglese è stato inaugurato uno splendido resort a cinque stelle per gatti, oggi ci racconta che vicino Roma è stata aperta una meravigliosa beauty farm per cani con musica classica e trattamenti alle erbe. Ma siamo sicuri che fido ne sarà soddisfatto?
Il Commento di Riccardo Arena, curatore di “Radio Carcere” (Radio Radicale)
(Intervista di Alberto Baldazzi)
La trentanovesima vittima del sistema carcerario italiano del 2010 è stata seppellita, per così dire, dall’indifferenza generale; ha avuto difficoltà ad uscir fuori anche nei siti. Abbiamo in linea Riccardo Arena, che invece da otto anni, per Radio Radicale cura “Radio Carcere”.Quindi un collega che ds anni segue l’evoluzione, o per meglio dire l’involuzione di questi dati di cronaca che riguardano il sistema carcerario da anni. Prima di tutto, Riccardo, la situazione sta peggiorando? E se si, da quando?
“ La situazione sta peggiorando da circa un anno e mezzo, un lento ed inesorabile declino che ha lasciato indifferente soprattutto la politica del Governo, che avrebbe la responsabilità di gestire anche le carceri italiane.”
In Italia per ogni suicidio che avviene fuori dalle carceri, ce ne sono nove abbondanti all’interno del sistema della reclusione; questo è un dato tutto italiano, perché in Europa le statistiche non sono così aberranti. Alla base c’è sicuramente il sovraffollamento, ma basta il sovraffollamento a spiegare questa moria?
“ L’Italia in effetti ha un tasso di suicidi molto elevato rispetto agli altri paesi europei, e questo ce l’ha confermato ai microfoni di Radio Radicale Mauro Palma, che è Presidente del Comitato di Protezione dalla Tortura del Consiglio d’Europa, il quale ha confermato ( cosa che l’Onorevole Alberti Casellati, Sottosegretario alla giustizia non sa) che l’Italia è il secondo paese dove ci si uccide di più. Ma perché ci si uccide? Ci si uccide, certamente, per il sovraffollamento, ma anche per il degrado delle strutture penitenziarie. Pensate: vivere in 6, 7, 8 persone all’interno di celle non più grandi di 7 metri quadri e rimanere lì, chiusi per 22 ore al giorno, tra topi, sporcizia, scarafaggi e violenza. Questa non è neanche vita detentiva, questa è non vita, una non vita che induce al suicidio.”
Veniamo ai media: l’opinione pubblica si fa o si disfa attraverso l’attenzione che la televisione dedica, o non dedica, a determinati argomenti. In questo caso, dal punto di vista di chi osserva il fenomeno da anni, come si stanno comportando i media italiani, soprattutto l’informazione dei TG?
“ I media italiani e soprattutto i telegiornali si occupano del carcere così come se ne occupa la politica: con una certa indifferenza; è un tema che interessa poco … ed invece è un tema che interessa molti: non solo i sessantottomila detenuti, ma anche tutte le famiglie, e poi è importante informare i cittadini su come viene eseguito un provvedimento che è frutto di un potere sovrano dello stato. In questo anno e mezzo, quando la situazione andava sempre via via a peggiorare, noi ci eravamo più volte augurati che l’informazione in tempo informasse i cittadini e la politica sul disastro annunciato che stavano diventando le carceri, ed invece è stato il silenzio più assoluto. Potremmo dire che l’informazione in questo anno e mezzo non si è occupata di carcere, e sarà facile prevedere che se ne occuperà il 15 agosto, quando purtroppo, è facile prevedere, scoppieranno le rivolte in carcere; ecco: quell’informazione che arriverà ad agosto sarà un informazione tardiva e che poteva essere ben gestita prima.”