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Berlusconi cerca il voto. Come Erode vuole ammazzare i finiani finchè sono piccoli
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di Giorgio Santelli

Berlusconi cerca il voto. Come Erode vuole ammazzare i finiani finchè sono piccoli

Cosa sta accadendo Di Pietro. Che crisi sta vivendo il Paese?
La crisi del paese è un’altra non se ne parla proprio perché l’attenzione viene spostata su Montecarlo o su alcuni esponenti della cricca e si cerca di allontanare dall’attenzione dell’opinione pubblica la crisi quella vera, dell’occupazione, del mondo giovanile senza futuro, dell’economia che non va e dei conti pubblici che vanno a rotoli. Quella che va in scena in questi giorni non è la crisi del Paese ma la lotta di potere all’interno della maggioranza. Sarà ancora una volta un gioco al rialzo, senza che nessuno giochi le carte o vada a vedere il gioco dell’altro. Alla fine la paura delle elezioni da una parte e dall’altra indurrà i tanti ipocriti, che si stanno affacciando con mille distinguo, a fare marcia indietro. Ecco perché sono scettico e pessimista. L’unica soluzione vera è quella di mandare a casa il piduista Berlusconi, che ha sfasciato le istituzioni e impoverito moralmente ed economicamente la Repubblica

Ma come è possibile andare a votare con questa legge elettorale? Non è meglio modificarla, con una maggioranza larga, e poi andare al voto, restituendo il diritto ai cittadini di scegliere i propri candidati?
Mi permetto di capovolgere la sua domanda. Si può ragionevolmente pensare che in questa legislatura, con questa maggioranza e questi parlamentari, che con un’altra legge elettorale non verrebbero rieletti, si possa fare una nuova legge elettorale? Certamente la legge elettorale è pessima come quella che dovrebbe garantire il pluralismo dell’informazione. Sarebbe bello andare a votare con queste leggi cambiate. Ma non voglio farmi prendere in giro dai furbacchioni della prima repubblica che con la scusa di dover riformare queste leggi se ne stanno tre anni appollaiati sullo scranno. Tant’è vero che se li senti parlare non parlano della legge elettorale ma affermano che con i problemi che ha il paese non si può andare alle elezioni. Come a dire “ci dobbiamo occupare di governare senza essere eletti dal popolo” e questo, per me, è una aperta violazione della Carta Costituzionale.

Però è possibile pensare di trovare intese fra tutti coloro che hanno sempre detto di volerla modificare. Un governo che, come ha sollecitato anche Articolo 21, abbia solo due obiettivi: legge elettorale e soluzione del tema del conflitto di interessi e garanzia di pluralità.
Insomma, una sorta di obiettivo a tempo, come la nuova road map lanciata da Obama per risolvere la questione tra Israele e Palestina...
Ad oggi non ci sta nessuno eccetto Idv e un pezzo del Pd. Non siamo ancora maggioranza. Mi auguro un giorno di avere 316  Deputati. Con tutto il rispetto della road map di Palestina e Israele che comunque sono 50 anni che stanno a roadmappare. Come Italia dei Valori, proprio perché non vogliamo essere accusati di sfascismo, abbiamo anche affermato di essere d’accordo ad un governo tecnico ad una condizione. Se ne faccia garante il Capo dello Stato con un mandato al candidato premier istituzionale che abbia due limiti: di tempo e di competenza. 90 giorni per una nuova legge elettorale. Ma anche da questo punto di vista ragioniamo. Quale legge elettorale? Noi parliamo di legge elettorale ma non si capisce nemmeno da dove iniziare, che legge elettorale adottare, che accontenti tutti e che, ovviamente, sia democratica.

Articolo 21 però insiste. Alla fine di settembre, come facemmo dopo il primo governo Prodi e poi D'alema, dopo la sonora sconfitta elettorale, rimettemmo tutti i leader del centrosinistra intorno ad un tavolo per trovare unità su pochi temi. Oggi lo vorremmo fare su legge elettorale, pluralismo e conflitto di interessi, diritti e giustizia. Intorno a quel tavolo ci piacerebbe avere lei, Bersani, Casini, i finiani, Vendola. Chi pensa che il Berlusconismo sia da superare...
Come l’ha descritto lei mi sembra impossibile. Perché tra le persone che ha citato c’è almeno un 50 per cento che non gliene importa assolutamente nulla di mettersi ad un tavolo per discutere di questi problemi. Vogliono stare al tavolo solo per costruirsi una poltrona e stare al governo per tre anni senza andare a votare. Questo è il dato di fatto. Idv è comunque disponibile per il tempo di un battito d’ali di farfalla ad allearsi anche con il diavolo per mandare a casa Berlusconi. Il battito d’ali di farfalla è un governo tecnico per definire una nuova legge elettorale e una legge per il pluralismo e contro il conflitto di interessi, preceduto da una riunione con tutti quelli che sono contro Berlusconi. Ma mettiamo i piedi per terra. Casini ha già detto che non vuole partecipare a nessun governo dove non ci sia Berlusconi. Per definizioni è un controsenso. Non cerca un governo tecnico ma un governo politico.

Come si chiuderanno le vicende di questi giorni?
Ad oggi l’unico ad avere  il boccino in mano è Berlusconi. Mi auguro che sbagli, e non vada a votare subito.  Lui forse non ha capito che Fini e gli appartenenti a Futuro e Libertà  non sono scemi. Se dài loro modo di organizzarsi nel territorio, organizzano il partito, spaccano il Pdl e poi travolgeranno il berlusconismo. Ma conosco bene Berlusconi, conosco quanto è furbo, e penso che voglia fare come Erode. Vuole mangiare il bambino Fini finché è piccolo, senza dare a lui e ai suoi il tempo di organizzarsi. Per questo motivo noi abbiamo rotto gli indugi e non vogliamo più stare a guardare. Perché siamo convinti che al voto ci andremo presto non perché lo decide qualcun altro, ma perché Berlusconi, dal basso del suo cinismo, ha deciso di ammazzare il bambino Fini finchè è piccolo, prima che gli spacchi, cosa che sta già avvenendo, tutti i gruppi consiliari di regioni, province e comuni. Il partito è fatto solo di organizzazione. E gli unici in grado di costruire da loro un partito sono gli ex comunisti e gli ex fascisti. Tu dai tempo a Fini di organizzarsi e lui fa una Alleanza Nazionale 2 la vendetta che Berlusconi se lo mangia.


Lo scenario politico più ipotizzabile è quello delle elezioni anticipate. Ma con quale coalizione? E con quale leadership?

La leadership non c’è perché il partito di maggioranza relativa latita nel farsi promotore della ricerca di una leadership condivisa. Vuole andare per caduta all’ultimo momento, quando non ci sarà più il tempo di fare le primarie o di definire una ricerca condivisa. Così da cadere su un candidato del partito di maggioranza relativa destinato a perdere. Per questo abbiamo detto che riteniamo che l’asse prioritario debba essere Pd – Idv. Loro insistono nel rincorrere la chimera, anzi, che chimera, puttaniera dell’Udc di Casini, senza capire che i centristi staranno sempre in mezzo per lucrare da una parte o dall’altra. E’ tempo perso, perché alla fine andranno da soli, non faranno squadra, perché non gli conviene, perché vivono di rendite, perché tutto quel sottobosco di potere politico così come stanno, lo stanno prendendo tutto quanto. Perché il Pd dà loro da mangiare e loro ottengono quei posti di sottopotere governativo, pur non stando al governo. Per questo dobbiamo tentare fino in fondo di convincere il Pd ad abbandonare questi continui ammiccamenti con la meretrice politica rappresentata dai terzopolisti.
Insomma, asse portante tra Pd e Idv e poi gli altri… chi ci stà. Penso a Sinistra e Libertà, Vendola ha già detto di essere disponibile a partecipare alle primarie, altri sono disponibili, mi auguro che oltre ai candidati di partito esca fuori anche un candidato che sia in grado non solo di accendere gli animi degli elettori che ha già, ma di quegli elettori che non vogliono andare a votare perché sfiduciati

ASCOLTA L'AUDIOINTERVISTA AD ANTONIO DI PIETRO


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