di REPORTER SENZA RETE
I TITOLI DEI TG DEL 22 SETTEMBRE 2010 - Una notizia che non c'è nei Tg. Una notizia scomoda. Nessun progresso per l'Italia rispetto agli obiettivi del millennio, per ridurre la povertà. Nella debacle europea il disastro italiano concorre per il 40%. Nei 40 miliardi di dollari che Ban-Ki moon ha strappato al mondo “ricco”, non c'è traccia. Non ha mantenuto le promesse, nemmeno quelle vecchie. Tra poco degli obiettivi ne parlerà lo stesso Presidente degli Stati Uniti Barak Obama. Ne abbiamo saputo qualcosa, nei giorni scorsi, solo perché fecero scalpore le dichiarazioni del Presidente Sarkozy che esprimeva la volontà di inserire una tassa su tutte le transazioni finanziarie internazionali per ridurre la povertà nel mondo. Buio completo, dunque, e per questo scegliamo di sentire Marta Guglielmetti, responsabile per l'Italia della campagna Onu obiettivi del millennio.
E allora nei Tg cosa c’è. Politica, tanta politica. E le aperture possono essere una cartina di tornasole per l’oggettività. Partiamo dalle notizie: la Camera dei Deputati dice no all’uso delle intercettazioni per la vicenda Cosentino. C’è una maggioranza nonostante il no dei Finiani ma non si arriva a 316 voti (maggioranza assoluta); c’è un duro attacco di Fli a Cdl per l’uso di dossier falsi contro Fini da parte dei giornali vicini al Premier. Questo è il quadro della giornata politica. E che succede nei titoli? Per il Tg1 nei titoli si segnala la vittoria della maggioranza e il no alle intercettazioni. Tg2 equilibrato: c’è rottura tra Fli e Pdl sui dossier aggi e giustizia ma la maggioranza tiene su Cosentino; doppio titolo per Tg3 che apre con la rottura sui dossier e poi dà spazio al voto su Cosentino dove la maggioranza tiene; Il Tg 4 parla solo della tenuta della maggioranza così come per il Tg5 e studio Aperto. Per il Tg La 7 tre titoli.
La rottura dei finiani con Pdl per i dossieraggi; la maggioranza che tiene ma non raggiunge i 316 voti utili di maggioranza assoluta; un approfondimento tra pareri di falsità o veridicità sui dossier che attaccano Fini. Non servono altre considerazioni. Ed il resto. Unicredit è ancora presente nei titoli di Tg1, Tg2, Tg3, Tg5 e TgLa7. E’ i day after dell’addio a Profumo. Terzo tema della giornata lo scandalo rifiuti in Abruzzo che ha portato all’arresto dell’assessore regionale alla sanità e all’indagine su due senatori della Repubblica e il Sindaco di Teramo. Correttezza vorrebbe che la notizia fosse in tutti i titoli e che magari, nell’interesse dei cittadini, ci fosse anche l’appartenenza politica. La notizia non c’è su Tg1, Tg3 e Tg4. Il Tg2 ne definisce l’appartenenza. Il Tg5 non definisce l’appartenenza. La7 definisce la notizia. Poi, nei Tg, poco altro. L’arresto dell’arbitro Moreno, la camera ardente per Sandra Mondaini e, solo sul Tg3, l’ennesima protesta del sindaco de L’Aquila. E l’assoluzione di Vittorio Emanuele di Savoia a Potenza per l’inchiesta di Woodcock sui videopoker su Studio Aperto
Il Commento di Marta Guglielmetti, Rappresentante in Italia della Campagna ONU “Obbiettivi del Millennio”
(Intervista di Alberto Baldazzi)
I teleutenti dei Tg, quantomeno di quelli di prima serata, non hanno avuto neanche la notizia, bella o interpretabile come la si voglia, dei quaranta miliardi di dollari che Ban Ki- moon ha sbandierato nelle ultime ore, alla conclusione del vertice Onu sugli obbiettivi del Millennio; come giudica questa disattenzione dell’informazione nel mondo dei media italiani al problema?
“ Devo ammettere che la sensazione è che, quest’anno, nonostante il Summit, ci sia un’attenzione ancora minore dei TG sui temi della lotta alla povertà ed il raggiungimento degli obbiettivi del millennio. A parte Sky e Rai News che hanno dedicato come tutti gli anni, dei momenti di approfondimento davvero interessanti, le altre reti hanno … disertato. Hanno disertato il Summit come tutto quello che accade attorno al Summit, e questo è un peccato perché vediamo come le radio e la carta stampata vi hanno dedicato degli interessanti servizi d’approfondimento, e si sono richiamate l’una con l’altra, creando un dibattito anche con i lettori”.
Visto che noi analizziamo proprio i TG che hanno parlato così poco e così distrattamente del Summit, vogliamo in questo osservatorio ribadire cos’è successo e quali sono le prospettive, gli esiti di questo Summit?
“Non abbiamo ancora sotto mano il documento finale con tutte le raccomandazioni. Possiamo però già dire che è un Summit con luci ed ombre, ma che soprattutto ci manda un messaggio chiaro, che ha già mandato Ban Ki-moon in apertura, ovvero che si sono raggiunti dei risultati sorprendenti nel raggiungimento degli obbiettivi – i dati lo testimoniano - e quindi la strada e la strategia intrapresa nel 2000 è quella giusta, una delle vie praticabili, ma serve un maggior impegno. Anche lo stanziamento dei quaranta miliardi per la salute materno- infantile è una testimonianza di come non si voglia uscire da questo Summit con solo dei proclami, ma che si vuole già dare degli esempi concreti”.
Una battuta in conclusione sul comportamento, alquanto tiepido, della rappresentanza italiana. Ricordiamo che Berlusconi non è andato, ma Frattini, forse più che tiepido, è apparso molto freddino.
“Solo la presenza del ministro Frattini non poteva, a meno di avere un endorsement molto forte dal Primo Ministro, aprire strade nuove o dare indicazioni d’inversione di rotta per quanto riguarda gli impegni presi dall’Italia, che sappiamo essere stati, per il momento, nella gran parte, disattesi.