di redazione
Ancora una volta siamo costretti a doverci confrontare con l’ennesimo atto di arroganza e di disprezzo del Governo nei confronti del cinema italiano. L’attuale Ministro Bondi, dopo aver più volte fornito rassicurazioni sul rinnovo del “tax shelter e tax credit” – provvedimenti che, vogliamo ribadirlo, non costituiscono una soluzione dei problemi, ma soltanto una piccola boccata d’ossigeno data ad un malato terminale – è stato clamorosamente smentito dal Governo del quale fa parte.
L’evidente inadeguatezza, ma forse bisognerebbe definirla inesistenza, di questo Ministro e del suo dicastero, sono state confermate dalle ineffabili dichiarazioni dello stesso ministro, quando ha affermato di non essere stato neanche informato della volontà del suo Governo.
La grottesca situazione che si è creata ha prodotto un moto di indignazione anche in quella parte imprenditoriale del cinema sempre disposta, finora, in cambio di provvedimenti privi di qualsiasi respiro strategico, a dare credito ad un Ministro e ad un Governo che hanno abbondantemente dimostrato di perseguire un unico scopo: la desertificazione non solo del campo cinematografico, ma di quello più vasto della cultura e dei saperi di questo Paese.
L’ Anac non ha nulla da chiedere a questo Governo, sarebbe come chiedere al boia di essere delicato nell’esecuzione.
Chiediamo invece uno scatto d’orgoglio del Parlamento che presenti di una mozione di sfiducia nei suoi confronti, vista la acclarata inidoneità a reggere tale carica.