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Articolo 21 - Osservatorio TG
Il lodo torna al "via"
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di Reporter senza rete

Il lodo torna al "via"

 

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  • L’intervento del Presidente Napolitano fortemente critico sul testo in commissione del così detto Lodo Alfano,  una volta tanto non scatena le polemiche da destra cui siamo abituati. Anzi : tutta la politica prende atto nel giro di pochi minuti, tra le ore 18 e le 19, delle ragioni inoppugnabili del Quirinale,  ed i Tg svolgono un lavoro di routine nel riportare  la pronta volontà del centro destra di recuperare modificando il testo, anticipata da Gianfranco Fini che immediatamente si è espresso in questo senso. Primo o secondo titolo questa sera per tutte le testate. E’ il Tg la 7 che scende un po’ più in profondità e fa emergere qualche sibillino interrogativo sul destino infausto di un Ministro, Alfano appunto, che sembra votato a non azzeccarne neanche una. Non hai vinto: ritenta!!
    C’è sostanziale equilibrio in quasi tutti i Tg (con l’esclusione del TG 4 di Emilio Fede), nel presentare l’oggettivo contrasto tra le immagini del caos e degli scontri a Terzigno, e la certezza serafica del Premier che in conferenza stampa ha annunciato il count down di dieci giorni per tornare alla normalità nell’area del Parco del Vesuvio. “Rispolverato” l’immancabile Bertolaso, si  è parlato  anche di imminenti aiuole e fiori  ad addobbare i siti delle discariche. Speriamo che sia così.
    Un altro elemento di omogeneità tra i Tg di prima serata, è il taglio medio/basso riservato al primo congresso di Sinistra, Ecologia e libertà in svolgimento a Firenze. Nel commento, tentiamo di “ celebrare” questo momento certamente  importante per la riorganizzazione della politica a sinistra, ospitando uno dei dirigenti del processo che ha portato a questo congresso: Sergio Bellucci.
    In una serata informativo-televisiva sostanzialmente tranquilla, due segnalazioni di segno opposto, che lasciamo a voi interpretare. Il TG 3 in rapida successione fin dai titoli ci parla dei consumi degli italiani che restano “al palo”,dell’ulteriore record di presenze nelle carceri italiane, e dell’epidemia di colera ad Haiti.  Emilio Fede, dopo la consueta pagina dedicata al tempo che fa, nell’area “tatuaggi e movida”, ospita in diretta Fabrizio Corona: il signore, sì che se ne intende!


    Il Commento di Sergio Bellucci, di Sinistra, Ecologia, Libertà 

    Sergio Bellucci, c’è emozione in questo giorno, in qualche misura, fatidico, dove una formazione politica assume i suoi caratteri definitivi al suo congresso fondativo?

    “L’emozione è sicuramente molto forte perché siamo in presenza di un atto importantissimo, quello della nascita di un partito. Noi abbiamo ascoltato le parole di Napolitano, che sottolineavano questo aspetto democratico come un aspetto importante per la vita culturale del paese. Dall’altra parte c’è l’emozione perché quello che vogliamo fare è un atto fondativo, l’elemento di partenza per qualcosa di più grande. Con questo congresso vogliamo dare l’opportunità alla sinistra di tornare a parlare al paese e proporsi sul piano politico/culturale come elemento di egemonia nuova per la costruzione della politica di domani, guardando alle cose di cui c’è bisogno in questo paese. È veramente un emozione forte”.

    Parlare al paese significa comunicare, ma non si comunica soltanto con i discorsi, i comizi, gli interventi propriamente politici: si comunica tout court in questo paese, e non è un caso che la comunicazione si occupa, oramai, per una percentuale elevatissima, di se stessa. I giornali parlano di Tv, la televisione parla di giornali, le polemiche sull’informazione sono all’ordine del giorno …

    “In Italia c’è stata in questi anni un’anomalia individuabile a livello planetario. Abbiamo fatto parlare di noi per quanto riguarda il conflitto di interesse, ma anche  dell’intreccio costruito dalle dinamiche  d’intreccio del conflitto d’interesse, le dinamiche di costruzione dei poteri, il ruolo dei media,  la pervasività dei modelli televisivi rispetto a quelli della carta stampata, che sono quasi unici nei paesi  avanzati del “cosidetto” G8. In particolare qui al  congresso abbiamo evidenziato in modo molto netto come la situazione in cui versa il sistema dell’informazione: in primo luogo lo stato della Rai, ma anche l’attacco ai meccanismi dell’informazione (che va sotto forma della riduzione dei contributi che servono a far vivere la carta stampata); la possibilità da parte del Governo di bloccare meccanismi innovativi, quali lo sviluppo del Wi-fi e della banda larga, quindi delle nuove modalità di fruizione e produzione di comunicazione che riguardano oggi, ormai,l’intero sistema produttivo. Intrecciano la natura stessa della nostra società e sono uno dei temi centrali a cui bisogna dare risposta. Credo che, da questo punto di vista, questo nuovo partito avrà un’attenzione particolare ai temi legati all’informazione ed alla comunicazione”.

    Un ultima battuta, Bellucci: Parliamo appunto di Rai. Negli ultimi giorni c’è un rimbalzo da quotidiano a quotidiano, tra testata e testata, su quando chiudere la Rai , quando privatizzarla,  come risolvere i problemi della Rai e come togliersela dalle scatole. Sto parlando del Giornale e di Libero: l’opinione di Sinistra, Ecologia e Libertà?

    “Io credo che la Raia) non debba essere privatizzata; b) vada assolutamente ripensata dalle radici, non soltanto nella costituzione dell’organismo massimo (il consiglio d’amministrazione). La politica, molto spesso, discute esclusivamente solo di questo: chi deve comandare? Ma il problema è la natura “genetica” di quella struttura. Dobbiamo avere il coraggio di dire che la Rai va ripensata, modificata, che va ricostruito un dialogo bidirezionale tra la prima azienda informativa del Paese ed il Paese stesso, quindi riaprire i canali di una comunicazione che in questi anni è stata cancellata.  A mio avviso noi, come Sinistra Ecologia e Libertà, avremo su questo punto il nostro, ma anche come forze del centrosinistra che vanno a ipotizzare un nuovo governo del paese – io credo – ci sarà la necessità di mettere a punto una proposta rapida, una proposta che si può attuare nel giro di pochissimo e che riguarda appunto la rigenerazione del servizio pubblico.


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