Roma contro la pena di morte

Da oggi sulla balconata del Campidoglio campeggia anche la foto di Tarek Aziz, vicino a quella del soldato israeliano Shalit, da anni ostaggio di un commando palestinese e di Sakineh. Sono stati il sindaco Gianni Alemanno e Marco Pannella a far srotolare la gigantografia, prima dell’inizio di una breve cerimonia, per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la pena di morte inflitta al caino Aziz, come all’Abele Sakineh. “Nessuno diventi boia di Stato – ha dichiarato il leader radicale che prosegue lo sciopero della fame per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul mancato esilio a Saddam Hussein – affinché si tenga in vita il diritto, per il diritto alla vita e fare in modo che con la non esecuzione del numero due di un regime sanguinario, si chiudano definitivamente i conti con il passato”. “Roma accompagna la battaglia contro la pena di morte – ha sottolineato il sindaco Alemanno – perché non è accettabile che un essere umano venga ucciso da uno Stato, a prescindere dalla sentenza. Non c’è bisogno di portare la vendetta fino all’omicidio. E’ un atto di profonda inciviltà”. Alla manifestazione in piazza del Campidoglio ha aderito anche l’associazione Articolo 21.