di Ennio Remondino
Che il governo Berlusconi sia giunto a fine corsa lo ammettono indirettamente gli stessi fedelissimi del premier. Col fascistissimo “me ne frego” dell'inquisito Verdini rivolto al Quirinale e col giornalismo Far West di Libero che apre la caccia al “traditore” pubblicando 45 foto e indirizzi mail. Stile ultima raffica di Salò. Ma il punto di osservazione politicamente più significativo è, ancora una volta, la Rai. Azienda “politicamente sensibile” da sempre in quanto vittima ed espressione diretta delle interferenze della politica nell'uso di un bene pubblico. Dall'osservatorio privilegiato di ex, da poco fuori dalla porta ma ancora nella memoria e frequentazione di molti colleghi, le mie stanno diventando orecchie da confessore. Dalle proteste indignate e impotenti di ieri, alle prime timide confessioni e pentimenti dell'oggi che si prepara al domani.
La formula è classica. “Io c'avevo creduto in quella promessa professionale, ma il direttore Tizio o la direttrice Caia, ha davvero esagerato”. La critica parte dalla politica ed arriva ai comportamenti sindacali. Destra, sinistra, centro non fanno differenza sostanziale. Persino dall'ultima isola giapponese del berlusconismo televisivo militante, accenni di pentimento. Per la verità, all'arcipelago delle Marianne per l'ultima battaglia, pare che il direttorissimo preferisca la meno truculenta Marrakech, ma le sue truppe sono pronte alla resa. Condizionata, ovviamente. Condizionata ad un futuro personale garantito da opportuno riciclaggio.
L'esperienza mi insegna che i tempi del cambiamento saranno lunghi e favorevoli a molte conversioni. Sulla via di Damasco nella fede della carriera. La dignità è sovrastruttura, nulla di fronte all'illuminazione della nuova fede. Con una speranza personale e disinteressata che rivolgo a coloro che saranno gli interlocutori Rai del prossimo “Governo tecnico”. Fatta un po' di pulizia del troppo che, oggi, invade Napoli e l'Azienda, attrezziamoci pure al riciclaggio. Inevitabile. Fa parte della storia meno gloriosa dell'Azienda. Ma questa volta, vi prego, che il riciclaggio sia basato almeno sulla “raccolta differenziata”. Rassegniamoci pure alle “eco balle”, ma il percolato (credo si chiamino così i liquami prodotti dalla spazzatura organica), quello è velenoso. Da trattare in altri siti per salvaguardare la salute di tutti.