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I genitori di Stefano Cucchi:” non ci accontenteremo di mezze verita’’
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di Paolo Mirti

I genitori di Stefano Cucchi:” non ci accontenteremo di mezze verita’’ “Qualcuno ha sbagliato e qualcuno deve pagare. Non ci accontenteremo delle mezze verità. Stefano purtroppo ormai nessuno ce lo ridarà più, ma la nostra battaglia per scoprire la verità la facciamo anche per gli altri ragazzi, perché a nessuno capiti più quello che è successo a mio figlio”. Rita Cucchi, madre di Stefano, parla lentamente, raccontando con un dolore composto la battaglia che lei, suo marito e sua figlia stanno conducendo.  L’occasione è la presentazione nella biblioteca comunale di Senigallia del libro di Luca Cardinalini “ Impìccati, storie di morte nelle prigioni italiane”.
“ Noi non ce l’abbiamo contro le Istituzioni- spiega la Signora Rita- nelle quali operano tante persone che sanno fare bene il proprio lavoro. Ma lo Stato sa cosa è successo. Lo Stato conosce bene tutte le persone che hanno avuto contatti con mio figlio in quei maledetti giorni. Noi abbiamo diritto di sapere. A Stefano in carcere hanno tolto ogni diritto, perfino quello di nominare un legale di fiducia. A Stefano hanno tolto la dignità. Ora lui non ha più voce. Ora la sua voce siamo noi e ci faremo sentire. Mi chiedo: perché quando Stefano stava male è stato portato in un ospedale detentivo, quello del Sandro Pertini, che è un luogo per convalescenze invece di trasportarlo in un ospedale attrezzato. Forse perché non si doveva vedere quello che Stefano aveva subito? Perché nel primo verbale si individua mio figlio come  un albanese senza fissa dimora? Dobbiamo conoscere la verità. Perché in Italia non devono esistere persone impunite o impunibili. Tutti dobbiamo essere uguali davanti alla legge”.
Poi è stato il padre di Stefano, Giovanni, a prendere la parola, Ed è stato proprio Giovanni a rivelare un fatto poco noto. Circa un mese dopo la morte di Stefano i suoi genitori hanno ritrovato in casa un cero quantitativo di droga. Potevano farla sparire visto che danneggiava l’immagine del figlio ed invece l’hanno consegnata prontamente alla polizia. “ Perché- spiega il Signor Giovanni- chi come noi chiede lealtà allo Stato, deve essere il primo ad essere leale verso lo Stato”.

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