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Articolo 21 - ECONOMIA
Il costo del lavoro degli operai Fiat è un falso problema. Ma nessuno ne parla
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di Adriano Donaggio

Il costo del lavoro degli operai Fiat è un falso problema. Ma nessuno ne parla

Sergio Marchionne, l' uomo dai due passaporti e la residenza fiscale in Svizzera, il manager che guadagna 1.037 volte il suo dipendente medio (dati del Corriere della Sera), l' uomo che sta introducendo in Italia una svolta epocale, nel senso che i lavoratori andranno meno al gabinetto e impedirà ai lavoratori di scegliersi liberamente il sindacato da cui farsi difendere, che di questi tempi, darà un miglioramento salariale ai propri dipendenti (netti, zero virgola in più, zero vergola in meno, cinquanta centesimi al giorno per 365 gironi annui), ha dichiarato che il costo del lavoro nel suo campo rappresenta l' 8% del costo complessivo di ciascuna unità prodotta.

I mass media italiani, scritti, parlati, tele rappresentati, stanno parlando della vicenda Fiat, del referendum imposto ai lavoratori di Mirafiori, come se il 100% dei problemi Fiat, fosse il contratto di lavoro, il cattivo carattere di tale Landini, il Signor No, come lo ha definito Lucia Annunciata facendo il verso a un luogo comune, quello usato da molti giornalisti quando parlano del rappresentante della Fiom.

Ebbene, se è vero quello che ha detto Marchionne, e noi gli crediamo, in questi giorni, sommersi da parole, immagini, fatti, episodi, dichiarazioni, che riguardano il contratto Fiat, parliamo dell' 8% dei problemi dell' azienda torinese (chiamiamola ancora così chiudendoci gli occhi). E l' altro 92%? Quando ne vogliamo parlare? In Germania le case automobilistiche hanno discusso il loro piano industriale con le rappresentanze sindacali e con la Signora Merkel (da noi qualcuno ha visto Berlusconi?). I lavoratori tedeschi hanno accettato di fare dei sacrifici (peraltro partendo da condizioni molto più favorevoli), hanno chiesto, e ottenuto, di avere loro rappresentanti sindacali nel Consiglio di amministrazione in modo da poter controllare a cosa sarebbero serviti i loro sacrifici e cosa avrebbe fatto l' azienda. Sia detto per inciso, secondo i dati Eurostat (l' Istat europeo, per capirci), il costo del lavoro in Italia è grossomodo equivalente a quello della Francia e della Gran Bretagna.

Mentre in Germania, sempre rapportato a unità di prodotto, il costo del lavoro è superiore del 30% a quello del nostro paese, della Francia e della Gran Bretagna. Se le aziende automobilistiche tedesche pur spendendo parecchio di più per questa voce, continuano a produrre, vendere, esportare, guadagnare, logica vorrebbe che qualcuno si ponesse il problema: ci dev' essere dell' altro? Proviamo a guardare dentro a quel 92% di cui non si parla? Chissà? se Freud, riscrivesse oggi Il disagio della civiltà, forse chiamerebbe questo 92% il rimosso o il perturbante, il vero perturbante, il discorso che viene escluso perché metterebbe in discussione i luoghi comuni, i discorsi di copertura, le radici vere del problema.

Che lo abbiano fatto consapevolmente o no, i giornali italiani, nei fatti, hanno utilizzato, come in questi anni ha fatto Berlusconi, una pratica della comunicazione che risale a una scuola statunitense, quella di Palo Alto, molto usata nella comunicazione aziendale. Prima di tutto isolare una categoria e rivestirla sistematicamente di connotati negativi (i comunisti per Berlusconi, ora anche con il cachemire). Landini e la Fiom (il vecchio, l' incapace di sedersi al tavolo delle trattative, l' uomo che non sa fare proposte, quello che sa dire solo no, che non si rende conto che viviamo in un mondo globalizzato, che vuole respingere quello che in America si fa da anni). Queste tecniche di comunicazione tendono a squalificare l' interlocutore prima ancora che prenda la parola.

E' chiaro che se un dentista riesce a far passare l' idea che il suo concorrente è un alcolizzato, lo mette fuori gioco indipendentemente dalla sua capacità professionale e indipendentemente dal fatto che sia veramente un alcolizzato o meno, basta che gli appiccichi addosso quest' etichetta.

Berlusconi, usando i mass media, è stato abilissimo nel convincere che chi è contro di lui è contro il progresso, non vuole che il paese decida, rovina la reputazione dell' Italia all' estero, non ha idee e rappresenta un sistema, il comunismo appunto, che è fallito in tutto il mondo. Conseguenza. E voi volete credere a gente come questa? E' chiaro che se riesco a convincere gli altri che il mio avversario è un poco di buono sarà difficile per lui dimostrare che ha ragione, discutere puntualmente di un problema. E' come un giocatore che arriva davanti al portiere dopo che la difesa lo ha messo fuori gioco.

Così è stato fatto con la Fiom. Il sindacato dei no, che difende gli assenteisti, che con la sua incapacità di stare al tavolo delle trattative, di fare una proposta positiva, di assumersi le proprie responsabilità, rovina l' Italia, va contro chi vuol portare il progresso, lo sviluppo economico del paese. Gente così va esclusa, mica possiamo rinunciare al progresso per quattro matti che non sanno stare al mondo, vecchi nella testa, residuati bellici del sindacato che continuano a combattere guerre che non ci sono più. Fatto questo poco importa quali argomentazioni porti Landini, i dati puntuali e precisi che mette sul tavolo (per esempio sull' assenteismo di Pomigliano, del 2,8% contrariamente a quello che si era fatto credere). Su quello che dice non si vuole discutere, molto meglio metterlo fuori gioco prima ancora che cominci a parlare. Tiri pure in porta, tanto è già stato messo fuori gioco.

Di questo 8%, in questo modo, hanno discusso i nostri giornali, la radio, la televisione i benpensanti del nostro paese. Purtroppo, per noi, e per il nostro paese, resta tutto intero il problema dell' altro 92% (che forse diventerà il 93% se Marchionne riuscirà, come riuscirà, a ridurre il costo del lavoro). Questo problema, che lo vogliamo o no, tornerà in tutta la sua durezza. E ancora una volta, a pagare, saranno tutti gli italiani. La retorica, l' uso delle tecniche che derivano dalla Scuola di Palo Alto, in questa situazione, servono solo a far perdere la credibilità dell' interlocutore, ci offrono nell' immediato un' anestesia. Ma prima o poi l' anestesia passa, saltano fuori i dolori e se la malattia è grave, come temiamo sia quel 92% della Fiat, i dolori saranno forti e le conseguenze pesanti. Per i lavoratori, per le famiglie, per l' economia del Paese.


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