Nadia Redoglia
Nel 2008 lo Stato -che siamo noi- si comprò un crocifisso ligneo del 15° secolo spendendo 3milioni e 250mila euro per poter dire che forse era di Michelangelo (?!). Si badi: nel 2006 l’oggetto fu proposto a una banca fiorentina che lo rifiutò non tanto per il costo (il venditore chiedeva 15milioni, sostenendo che l’opera era di Michelangelo: se così fosse stato il prezzo sarebbe stato pur modico), ma semplicemente perché nulla garantiva che fosse proprio del Buonarroti. A distanza di 4 anni la Corte dei Conti sentenzia che l’acquisto causò danno all’erario e in penale s’è aperta un’inchiesta. Che la Consulta esprimendosi sul pataccone Ruby/Mubarak (invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia) abbia fatto testo? Può pur essere. Infatti, al momento, nessuno dei funzionari incriminati (ancora attivi in questa legislatura) ha osato giustificarsi col rivendicare d’aver dato una chance a un povero Cristo…