di Alberto Romagnoli
"Personalmente sono soddisfatto ma come contribuente sono scandalizzato": il comico Stephane Guillon ha commentato cosi' la sentenza che impone alla radio pubblica francese, dove conduceva da un paio d'anni una trasmissione di satira politica, un indennizzo di 212.000 euro per averlo licenziato "senza motivi reali ne' seri". Guillon, 48 anni, e' molto conosciuto per le sue imitazioni di Sarkozy ed altri uomini politici. Il suo programma, che andava in onda alle 7,55 e raccoglieva quasi due milioni di ascoltatori, era stato chiuso il 23 giugno scorso: "una societa' pubblica - ha aggiunto - ha scelto di perdere tanto denaro e tanto pubblico solo per fare tacere un umorista". Radio France si e' limitata a dichiarare che attende la notifica della sentenza da parte del tribunale prima di presentare un eventuale appello. L'opposizione socialista ha affermato che e' "legittimo interrogarsi sulle precipitose modalita'" con cui l'emittente ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro con l'artista, che continua intanto a riempire i teatri con uno spettacolo.
Guillon era stato licenziato da Jean-Luc Hess, direttore generale della radio, con la motivazione che "l'umorismo non puo' essere confiscato da alcuni piccoli tiranni". I rapporti erano decisamente tesi da tempo: alcune imitazioni del comico - come quella del ministro dell'emigrazione Eric Besson - avevano indotto il dirigente a presentare le scuse al diretto interessato. Guillon per altro non prendeva di mira solo esponenti della maggioranza di centro destra, ed aveva suscitato la collera anche di Dominique Strauss-Kahn, attuale direttore del fondo monetario internazionale e possibile candidato della sinistra alle presidenziali del 2012, cosi' come del segretario socialista Martine Aubry. "Le condizioni del contratto avrebbero voluto che emergesse una colpa - ha spiegato l'avvocato di Giullon - ma il datore di lavoro si e' ben guardato dall'enunciarla".
Il comico lavorava per France Inter, una rete diretta da Philippe Val, gia' direttore di un giornale satirico ma accusato - da molti umoristi - di aver decisamente cambiato opinione rispetto a cosa sia l'ironia sul potere dopo essere stato assunto a Radio France. Con l'aiuto determinante - secondo i pettegolezzi - della sua vecchia amica Carla Bruni. Consorte del presidente della repubblica che - grazie ad una riforma approvata dopo la sua elezione - nomina direttamente i vertici di radio e televisione pubblica. In Francia, in precedenza, venivano scelti dall'equivalente della nostra authority delle comunicazioni. E' stata eliminata un'inutile ipocrisia - ha spiegato piu' volte Sarkozy - convinto che l'esecutivo giocasse anche prima un ruolo determinante. Il mondo dei media francesi e' decisamente in ebollizione durante le ultime settimane: stanno cambiando direttore giornali come "Liberation" e "Le Monde", un giro di poltrone legato - secondo molti - alla campagna in vista delle elezioni presidenziali dell'anno prossimo. Dove anche un'imitazione potrebbe contare sulla fortuna di un candidato.