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Articolo 21 - IL BERLUSCONARIO - STORIA DI VITA
Contrordine compagni leghisti: si spara, si ospita, ci comprano le aziende. Ma evitiamo il referendum. Italia Francia 1 a 4
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di Giorgio Santelli

Contrordine compagni leghisti: si spara, si ospita, ci comprano le aziende. Ma evitiamo il referendum. Italia Francia 1 a 4 L'amico Nicolas Sarkozy arriva a Roma per il vertice italo francese, e Berlusconi cambia idea. Con i maldipancia della lega. Il vertice è andato bene? Vediamo un po' se è vero. Tre argomenti particolari in discussione nel vertice: il nucleare, la vicenda della scalata Lactalis su Parmalat e la vicenda libica con la questione immigrazione. Berlusconi dice che è andato tutto bene ma, sulle tre questioni, Francia batte Italia 4 a 1. Quell'uno è la nomina di Mario Draghi  alla Presidenza della Bce con il nulla osta francese. Ma poi, al momento della nomina, ad esprimersi sarà la politica europea ma, forse ancora di più banchieri e finanza del vecchio continente. Insomma, il goal della bandiera.

NUCLEARE 1 A ZERO
Se il governo italiano non avesse fatto marcia indietro sul nucleare, per la Francia la via nuke italiana avrebbe rappresentato un bell'affare. Le centrali italiani avrebbero dovuto fare riferimento alla tecnologia francese. La vicenda di Fukushima e un referendum, che bloccherebbe per cinque anni la presenza del nucleare in Italia, potrebbero quindi incidere negli appetiti francesi. Sarà anche per questo motivo che, proprio di fronte al presidente Sarkozy, Silvio Berlusconi sente la necessità di precisare la sua posizione. Abbiamo adottato la moratoria - dice in sintesi - perché così superiamo la fase attuale che porterebbe ad una vittoria degli antinuclearisti. Bloccato il referendum tra un anno rimetteremo tutto a posto, perché siamo convinti che il nucleare è il futuro. Di buono c'è che almeno si sa che la moratoria è una cosa finta. La ragione per cui è pensata è quella di sospendere il referendum. Poi, ovviamente, l'appuntamento del 12 e 13 giugno, epurato del referendum più "sentito" dagli italiani, potrebbe diminuire il numero dei votanti e se il quorum non si raggiungesse salterebbe anche il referendum contro il legittimo impedimento. Questa è l'unica confessione che Silvio Berlusconi non ha fatto a Sarkozy.  La Francia segna il primo goal a tutela della tecnologia nucleare francese.

LA GUERRA IN LIBIA. LA FRANCIA PASSA SUL 3 A 0
I maldipancia della Lega sono evidenti. Anche per questo Berlusconi vuole evitare un ulteriore voto sulla missione libica. Potrebbe incappare in un agguato in parlamento ad opera dei leghisti e dell'anima cattolica della Pdl, oppure sarebbe costretto a richiedere i voti del Pd che, dopo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, non potrà negare. Ma anche da questo punto di vista Berlusconi si troverebbe nella stessa condizione di Prodi quando era costretto a richiedere i voti all'opposizione per le missioni italiane in Irak e Afghanistan perchè Rifondazione e i Verdi non erano d'accordo. L'orgoglio non glielo permette. Ma Berlusconi avrebbe fatto volentieri a meno dell'estensione dell'impegno militare italiano in Libia. E' questo, invece, un successo per Sarkozy, Cameron e Obama che hanno preteso e ottenuto di più da un'Italia riluttante. Segna di nuovo Sarkozy: 2 a 0 per la Francia.

Qualcuno dirà: la concessione sarà almeno servita a risolvere la questione immigrati? Se lo chiede proprio la Lega. E invece no. Sarkozy fa notare a Berlusconi che nell'ultimo anno la Francia ha accolto 50mila rifugiati contro i 10mila dell'Italia. Berlusconi lo ammette. Rilancia su Schengen ma è costretto ad accettare la via di Sarkozy. Serve maggiore sicurezza ai confini e Schengen va ridefinita. E Berlusconi scrive insieme a Sarkozy all'Europa, per chiedere sì l'aiuto degli altri partner europei ma anche maggiore sicurezza su chi gira per l'Europa. 3 a 0 per la Francia. E la Lega, che a sera inoltrata, è sempre più incazzata. E dice che siamo ormai diventati una colonia francese.

LACTALIS PARMALAT. LA FRANCIA PASSA SUL 4 A 0
Berlusconi esordisce dicendo che non crede che l'Opa lanciata da Lactalis su Parmalat proprio nel giorno del summit Italo Francese sia un'Opa cattiva. "Non penso che Sarkozy ne fosse informato". E afferma che si sono messi d'accordo con il Presidente Francese. Non serve una proprietà francese su Parmalat ma un'intesa fra le due aziende e imprenditori francesi e italiani per creare un grande gruppo europeo. Risposta di Sarkozy che suona più o meno così. Noi possiamo consigliare le imprese, ma né io né Silvio Berlusconi siamo Presidenti o Amministratori delegati delle due aziende. A fine serata Lactalis detiene il 70% di Parmalat. 4 a 0 per la Francia. E pensare che giocavamo in casa, ma questa volta il pubblico non era più il dodicesimo giocatore in campo.

SUPPLEMENTARI
Sarkozy dice che su Draghi si può raggiungere un accordo. ma porta a casa solo il sì della Francia. Un golletto o un gollonzo, insomma, perchè bisognerà capire che ne pensano gli altri, il mondo della finanza e i banchieri europei. Insomma. La nomina di Draghi, se ci sarà, sarà una nomina dell'Europa e non una nomina imposta dal Premier. Meglio anche per Draghi. Anche per lui serve più una presentazione del Presidente francese piuttosto di quella del Premier italiano. Insomma, fa più curriculum!!

santelli@articolo21.info 


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