di Redazione
“Chiediamo all'Alto Commissario di vigilare sul diritto alla protezione internazionale, soprattutto in merito ai nuclei familiari con minori, dei profughi curdi sbarcati nella zona di Riace e intercettati stamani lungo la SS 106. Sia in Iran che in Iraq, Afganistan e Siria sono in corso drammi umanitari e persecuzioni. Il rischio è che si tenti in ogni modo di ignorare i loro diritti e di deportare quanti più profughi possibile. E' importante evitarlo e assicurare ai rifugiati corrette procedure in presenza di rappresentanti dell'Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite”. Lo scrivono, in una lettera urgente inviata questa mattina a Navi Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, e ad Antonio Guterres, Alto Commissario ONU per i Rifugiati, i co-presidenti dell’ONG ‘EveryOne’ Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Gli attivisti, che hanno contattato anche la portavoce dell’UNHCR Laura Boldrini, chiedono inoltre al Ministero dell’Interno e al Governo italiano di attenersi alle procedure internazionali in materia di diritti umani e di considerare significativamente i serissimi rischi corsi dai profughi nell’eventualità di un rimpatrio forzoso nei rispettivi Paesi d’origine, conferendo loro la debita protezione umanitaria.