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Se non ora, quando? Non chiedetelo ai TG
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di Osservatorio TG

Se non ora, quando? Non chiedetelo ai TG
  • L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 7 MARZO 2011
  • ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 7 MARZO 2011              
  • ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 7 MARZO 2011
  • LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 7 MARZO 2011
  • Il milione di donne nelle piazze, italiane e non  solo, di  tre settimane fa, non ha garantito adeguata visibilità al movimento “Se non ora quando?”,  che domani manifesta di nuovo in occasione dell’8 marzo. Non si sta parlando di una ricorrenza “normale”,  di una festa a base di mimose, romanticherie e, magari, qualche accento critico. Si tratta delle verifica di un movimento tanto nuovo quanto trasversale. Ma non meravigliamoci. Anche domenica 13 febbraio  4  TG di prime time  su 7 avevano snobbato o, in sostanza, attaccato le piazze delle donne. Questa sera solo un titolo: quello del TG 3 con un doppio servizio sulle difficoltà delle donne –madri sul lavoro.  Studio Aperto, freudianamente, “festeggia” annunciandoci la presenza  di manichini con il seno maggiorato nelle boutique di Miami. Niente sul Tg 5; niente per TG La 7;  interviste a signore impellicciate in Via Condotti per il TG 4 che, ovviamente  ritengono fuori luogo che si parli di questione femminile, visto che ci sono problemi più importanti. Per il Tg 1 un riferimento alle difficoltà sul lavoro ma poi, colpo di bacchetta magica, compare il ministro Sacconi che annuncia  l’imminente varo di provvedimenti che cambieranno la vita alle donne, come dalla notte al giorno. Nel commento ospitiamo le riflessioni su donne  e comunicazione di Francesca Izzo,  del Comitato SE NON ORA QUANDO?
    Per il resto gli aumenti della benzina , uniti agli ultimi sbarchi a Lampedusa,  mantengono in primo piano la Libia; quasi all’unisono Tg 3, Tg 5, Tg1 e TG La 7 partono proprio  dal superamento di quota 1,58 euro al litro della verde. Per un’offerta televisiva  che nasconde le notizie di economia, quando sono non buone, sotto il tappeto, il fatto è rimarchevole.
    Studio Aperto fa l’appello di tutta la cronaca possibile e immaginabile ed inanella tra i primi 6 servizi,  Yara, Sara, il 14enne accoltellato, un doppio incidente mortale ed un altro con pirata della strada .
    Una notizia importante per la ripresa del comprato tessile in Italia: il Tg 1 ci comunica fin dai titoli che la camicia da sposo di William sarà cucita da un sarto di Ginosa di Puglia.


    Il Commento di Francesca Izzo del comitato "se non ora, quando?"
    (Intervista di Mariella Magazù)

    Dopo il 13 febbraio e il milione di donne in piazza, l’8 marzo, diventa una nuova uscita ufficiale per il comitato. Ma esserci domani significa essere anche il simbolo permanente del dibattito sulla questione femminile -che in qualche modo si è aperta-  su quello che le donne rivendicano nel nostro Paese?
    “Sicuramente il comitato che ha organizzato la manifestazione del 13 sarà in piazza qui a Roma ed in molte altre piazze italiane. In questo 8 marzo che vede la presenza di moltissime iniziative, a differenza di quello che era accaduto nel corso degli ultimi anni, in cui l’8 marzo era quasi scomparso dalla coscienza delle donne italiane. Abbiamo sollevato due punti rilevanti: il rapporto nel nostro Paese tra precarietà del lavoro e di vita delle donne assieme alla questione maternità. Ma anche l’importanza dell’informazione e della comunicazione”.

    A questo proposito il 13 febbraio scorso, diciassette milioni di italiani che hanno seguito alcuni Tg Rai e Mediaset hanno avuto un racconto negativo della manifestazione. Soltanto sette milioni informati dagli altri due Tg (La7 e Tg3, ndr)  -noi lo abbiamo rilevato come Osservatorio- hanno invece avuto della manifestazione un racconto positivo. Ma a chi fanno paura le donne se organizzate? 
    “Ma direi che non dovrebbero fare paura a nessuno. Perché le questioni che pongono le donne, che abbiamo posto riguardano problemi della vita concreta di tutte le donne italiane. E quindi aiutare a risolvere questi problemi dovrebbe essere il desiderio di tutti. Francamente trovo sia  frutto di un vizio ideologico quello che ha cercato di oscurare, ridurre, criticare quella che è stata una grande manifestazione di popolo guidata dalle donne”.

    Domani anche le donne del pdl che continuano a definire delle radical-chic quelle scese in piazza, organizzano delle manifestazioni. Secondo lei avranno maggiore rappresentanza  mediatica loro o voi? 
    “Mi auguro che l’informazione sia obiettiva e dia conto di tutte le manifestazioni  che ci sono. Perché io sono davvero molto convinta, che più da parte di tutte le forze politiche e da parte di tutti gli orientamenti, si guarda a come è la di vita delle donne in Italia, a come aiutarle ad avere una società più amica delle donne, questo è un vantaggio per tutti. Io mi auguro che l’informazione sia capace di dare un quadro realistico, obiettivo della realtà”.

    Come comitato sentite più la responsabilità o il peso della sfida nell’avere riportato -comunque- all’ordine del giorno i temi legati alle donne, alla loro condizione … insomma alla vita delle donne in Italia?
    “ Beh può immaginare, sentiamo moltissimo questo peso, questa responsabilità. Noi, lo confesso,  non pensavamo certo  ad un risultato così straordinario come è stato quello del 13.  Però abbiamo anche la determinazione di volere continuare, proporre alle donne italiane, all’opinione pubblica italiana  proprio il tema della continuità e della durata di questo movimento; di una voce forte ed autorevole delle donne. Che possa incidere sulle scelte che le riguardano e che riguardano questioni fondamentali del Paese”.


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