di Osservatorio Tg
I Titoli dei Tg di mercoledì 9 marzo 2010 - Per capire la politica estera italiana, in questo momento di pesante crisi internazionale, bisogna interpretare i telegiornali, soprattutto quelli Mediaset, voce del governo e del suo presidente-proprietario. Nei giorni scorsi Studio Aperto, Tg4 e Tg5 sono stati molto prudenti nel dare giudizi sull'operato del Rais libico e sulla situazione generale a Tripoli e dintorni. In particolare Emilio Fede si è spinto, con tifo da stadio, ad incoraggiare la resistenza dell'amico Gheddafi. Oggi invece si è concentrato sulla situazione penosa dei profughi "gente - secondo il direttore del Tg4 - che ha bisogno di tutta la nostra solidarietà".
Studio Aperto va addirittura oltre con un servizio che mette alla berlina gli eccentrici look del colonnello. Sotto tono la notizia nel Tg5, che relega il fatto come seconda scelta nella titolazione, dopo l'apertura dedicata alla "epocale" riforma della giustizia, con servizi di approfondimento sulle rivendicazioni dei rivoltosi. Questo comportamento dei Tg Mediaset induce a pensare che forse qualcosa anche nel governo italiano stia cambiando. Forse alla Farnesina cresce la consapevolezza che l'amico libico sia davvero in difficoltà nello scacchiere mondiale. A dirlo senza mezzi termini è un servizio del Tg1 ( a proposito ottimi i reportage di Pino Scaccia e Duilio Giammaria) che spiega come il Rais sia stato abbandonato anche dalla Lega Araba. Comunque tutta l'informazione Rai risulta equilibrata con servizi completi su tutta la giornata di crisi. Stesso discorso per il Tg de La7. Dunque, come dicevamo all'inizio, tentando d'interpretare i telegiornali italiani si riesce a comprendere la politica estera italiana.
Ma parliamo d'interpretazioni, che non sempre i telespettatori riescono a cogliere. I Tg internazionali da mesi analizzano la situazione internazionale senza fare sconti a governi di destra o di sinistra. Questo cosa vuol dire che i nostri telegiornali sono chiusi nel proprio provincialismo? Ne parleremo nello spazio commento di oggi con Riccardo Cristiano de "Il mondo di Annibale".
Per le altre notizie, tanta cronaca nei Tg Mediaset, con i casi del cadavere mutilato trovato a Roma, apertura per Studio Aperto; il caso Yara, Elisa Claps e delle gemelline scomparse. Ne parlano anche Tg4, Tg5 e per la Rai il Tg3. Mentre sulla riforma della giustizia, apertura per Tg4 e Tg5, approfondimenti li troviamo nel Tg3, Tg La7 e Tg2, che tentano nel breve spazio di un servizio di far capire quali saranno i punti focali della riforma. Sulle questione quote rosa il Tg3 intervista in diretta Giulia Bongiorno, mentre il Tg2 sceglie il presidente di Confrindustria Emma Marcegaglia.
A conclusione vi diciamo che non sono finiti gli scoop di Studio Aperto sugli Ufo. Questa volta ne è stato avvistato uno a Benevento. Un bagliore a forma di disco allungato. Ma per noi poteva anche trattarsi di una innocua streghina, vista la località dell'avvistamento, di passaggio con la sua scopa.
Il Commento di Riccardo Cristiano, de " Il mondo di Annibale"
(Intervista di Alberto Baldazzi)
A parte l'analisi del "caso Fede", dal quale Gheddafi viene presentato come personaggio vincente e permanente nel panorama politico internazionale, cosa si può dire dell'atteggiamento complessivo che sta avendo la nostra informazione sul caso Libia?
"Si può dire che purtroppo si sta riproducendo sul caso Libia e più in generale sull'informazione dall'estero questo dannoso paradigma del "tutti con " o e del "tutti contro"; il meccanismo della tifoseria che ci ha trasformato in pro berlusconiani e anti berlusconiani si sta trasportando anche sulla politica internazionale, sulla quale si fa già pochissima informazione. Tutti i governi, europei e non solo, hanno avuto negli ultimi anni, dopo lo "sdoganamento" di Gheddafi, rapporti economici e d'affari con il regime libico. Il tipo di informazione che i giornali stranieri hanno fatto sui rapporti dei loro governanti con il regime libico, non riflettono lo stesso approccio di quelli nostrani..."
Sono stati più critici?
"Sono stati più ai fatti; non si tratta di essere o meno critici. E non credo che sia un problema di scarsa professionalità. Quando i giornali londinesi hanno rilevato che Tony Blair - leader che ha preso le posizioni che conosciamo per quanto riguarda la politica internazionale, come nel caso dell'Iraq - non solo si è recato in visita a Tripoli, ma ha favorito il rilascio dell'unico agente libico arrestato per Lockerbie, su pressione della BP, per firmare a Tripoli dei contratti per conto della BP. Lo hanno scritto i giornali, tutti i giornali britannici, non solo quelli anti Blair; anzi, quegli stessi giornali che hanno scritto questo di Tony Blair hanno poi documentato come Cameron sia andato recentemente, prima di dichiararsi per la linea dura contro Gheddafi e a favore dei rivoltosi, come leader di otto industrie militari britanniche. Poche settimane fa in tutti i paesi arabi che schiacciano le proteste a proporre la vendita di armi a quegli stessi regimi che poi le usano per reprimere le insurrezioni popolari. Questo è un modo di fare informazione corretto che presenta il passato ed il presente delle notizie all'opinione pubblica, al di là del fatto che si critichi Tony Blair o Cameron. La tifoseria che c'è da noi, al contrario, fa dimenticare, rimuovere o vedere solo alcune realtà. Sembra che Gheddafi sia stato amico solo di Berlusconi o Frattini. Ora noi sappiamo che Berlusconi e Frattini lo hanno apprezzato e sostenuto fino alla fine, ma ci sono stati altri politici che hanno avuto rapporti di buon vicinato con Gheddafi. Questo ci deve aiutare non soltanto per mantenere una memoria corretta, ma anche per la ricostruzione di quello che è il tormentato rapporto tra sponda nord e sponda sud del Mediterraneo. Se noi vogliamo farci un'idea di quello che succede dall'altra parte, non possiamo abbarbicarci al concetto che di qua ci sono i civili e dall'altra i barbari; dobbiamo renderci conto che se è successo qualcosa sull'altra sponda del Mediterraneo ci sono anche delle responsabilità che vanno comprese per non cadere in facili paradigmi: e vanno capite da tutte le parti, sia per quanto riguarda le responsabilità occidentali, che per quel che concerne le culture così dette antagoniste".
I DATI AUDITEL DI MARTEDI' 8 MARZO
Tg1 - ore 13:30 4.489.000 24,57% ore 20:00 6.214.000 25,06%.
Tg2 - ore 13:00 3.187.000 18,37% ore 20:30 2.476.000 9,20%.
Tg3 - ore 19:00 2.499.000 13,69%.
Tg5 - ore 13:00 4.087.000 23,32% ore 20:00 5.162.000 20,85%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.872.000 19,99% ore 18:30 1.408.000 9,23%.
Tg4 - ore 19:00 1.238.000 6,65%.
Tg La7 - ore 13:30 947.000 5,18% ore 20:00 2.207.000 8,84%.