Articolo 21 - INTERNI
E ora schediamo anche i nudisti
di Ugo Dinello
"I nudisti? Vanno schedati". A dirlo non è un ubriaco al bar ma il capogruppo della Lega Nord, Luigi Serafin dopo che a Jesolo si è deciso di affidare un tratto di arenile isolato all'associazione naturisti altoatesini, perché possano prendere il sole in pace garantendo in cambio la pulizia dell'arenile. Tutto bene finchè il capogruppo leghista ha posto il "problema sicurezza", almeno così l'ha chiamato lui, rappresentato dai nudisti. "Premesso che nemmeno i selvaggi vanno in giro nudi, dobbiamo sapere chi è questa gente. Vanno schedati, dobbiamo avere i loro dati per motivi di sicurezza".
E qui casca l'asino. Perché con la scusa della "sicurezza" in Veneto si stanno facendo passare tante cosucce che con la vera sicurezza hanno poco a che fare, sconfinando più negli affari.
Così il fermo e l'arresto da parte della polizia di stato di alcuni "vigilantes" incaricati dal Comune di Jesolo di "dare sicurezza" al bagnasciuga, e che invece erano i collettori dello spaccio di cocaina nei locali per vip.
Così il processo in corso a una speciale squadra di vigili urbani incaricata dal Comune di Jesolo di fare la guerra ai vu' comprà, e che la guerra l'hanno fatta al punto che la Procura della Repubblica ha chiesto la loro condanna per sequestro di persona, violenza e falso.
Così in piazza Mazzini, sempre a Jesolo, i locali della zona hanno deciso di dare vita a un loro corpo di vigilantes privato che interverrà nella pubblica piazza per "evitare intemperanze".
Una follia dietro l'altra, una degenerazione dell'amministrazione della sicurezza pubblica che sta portando a risultati mostruosi, anestetizzando sempre più le persone, spingendo sempre più in là il paletto dell'inammissibile.
Nel disfacimento e nella spartizione del potere che sta avvenendo a Nordest, i professionisti nella creazione di falsi nemici, i professionisti della paura, non sanno nemmeno più contro chi prendersela, passando febbrilmente da un estremo al'altro: dopo i burqua (mai visti) ora tocca ai nudisti.
E qui casca l'asino. Perché con la scusa della "sicurezza" in Veneto si stanno facendo passare tante cosucce che con la vera sicurezza hanno poco a che fare, sconfinando più negli affari.
Così il fermo e l'arresto da parte della polizia di stato di alcuni "vigilantes" incaricati dal Comune di Jesolo di "dare sicurezza" al bagnasciuga, e che invece erano i collettori dello spaccio di cocaina nei locali per vip.
Così il processo in corso a una speciale squadra di vigili urbani incaricata dal Comune di Jesolo di fare la guerra ai vu' comprà, e che la guerra l'hanno fatta al punto che la Procura della Repubblica ha chiesto la loro condanna per sequestro di persona, violenza e falso.
Così in piazza Mazzini, sempre a Jesolo, i locali della zona hanno deciso di dare vita a un loro corpo di vigilantes privato che interverrà nella pubblica piazza per "evitare intemperanze".
Una follia dietro l'altra, una degenerazione dell'amministrazione della sicurezza pubblica che sta portando a risultati mostruosi, anestetizzando sempre più le persone, spingendo sempre più in là il paletto dell'inammissibile.
Nel disfacimento e nella spartizione del potere che sta avvenendo a Nordest, i professionisti nella creazione di falsi nemici, i professionisti della paura, non sanno nemmeno più contro chi prendersela, passando febbrilmente da un estremo al'altro: dopo i burqua (mai visti) ora tocca ai nudisti.
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