Il giardinaggio non è un mestiere per donne. Parola di Lega

In Arabia hanno appena ottenuto il voto. A Maser, ridente paesino a guida leghista, non hanno permesso di fare giardinaggio. Perché dice proprio così il documento controfirmato dall'architetto Ivano Gobbo, responsabile dell'area Lavori pubblici e Manutenzioni alla richiesta di far svolgere lavori socialmente utili a una donna che voleva commutare una multa di 10 mila euro in manutenzioni del verde pubblico. L'architetto del Comune delegato alla selezione ha comunicato al legale della donna, una casalinga di 40 anni di Maser, ''l'indisponibilita' dell'ente ad accettare la vostra assistita essendo l'attivita' prevista dal progetto la manutenzione del territorio e del verde pubblico che si ritiene non adatto a persone di sesso femminile''. Il Comune, che in consiglio su 16 consiglieri più il sindaco vede 12 voti leghisti, 4 di una lista civica di centrodestra e uno del Pd-IdV, ha ratificato il parere negativo senza una piega. Altri multati, in precedenza, avevano commutato la pena in lavori socialmente utili. Ma la risposta è pronta: "Quelli erano uomini". Le donne, nell'iconografia leghista, possono essere angeli del focolare, mamme amorevoli, al massimo Miss Padania. Ma non giardiniere. Mai. Il legale della donna, dopo aver annunciato ricorso alla Corte costituzionale, ha nel frattempo pregato il Comune leghista di Maser di segnalare l'eventuali "disponibilità di lavori socialmente utili adatti anche al sesso femminile". Forse non appena il sindaco avrà bisogno di qualcuno per frare la calza. Attaccare la Lega per una donna non è più un diritto. Ormai è legittima difesa.