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Gelmini ascolti veramente gli studenti: si dimetta!
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di Rete studenti, UDU

Gelmini ascolti veramente gli studenti: si dimetta! Il ministro Gelmini a quanto pare si è svegliato in vena di generosità. Ha riconosciuto come degne di rispetto le manifestazioni di venerdì scorso, si è dichiarata dispiaciuta di aver perso il rapporto con gli studenti, si è detta pronta ad ascoltarci e ha finalmente chiamato con il proprio nome i tagli scellerati concordati da lei stessa col ministro Tremonti.
 
E’ davvero lo stesso ministro Gelmini che per tre anni si è lanciata nei peggiori insulti verso il movimento studentesco che con coraggio e positività le si è schierato contro per chiedere una nuova scuola ed una nuova università per il futuro di un’intera generazione? E’ la stessa persona che parlava di“razionalizzazione delle risorse” mentre accettava supina 8 miliardi di tagli rubati allo sviluppo del futuro del paese? E’ lo stesso Governo che ha rifiutato ogniconfronto con i rappresentanti degli studenti, dal forum delle associazioni studentesche al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari?
 
Noi studenti non abbiamo la memoria corta e sappiamo riconoscere l’ipocrisia quando ci si manifesta davanti. Non saranno certo queste uscite del ministro “fulminata sulla via del gran sasso” a farci dimenticare che tipo di politica è stata portata avanti da questo governo, anche perché sarebbe impossibile vista la situazione disastrosa che c’è nelle nostre scuole dopo 3 anni di tagli.
 
Non ci sembra il compito di un ministro comunicare con le parti sociali della scuola via comunicati stampa, ma se così è ci teniamo a dire la nostra sui pochi argomenti citati:
 
1 Ci  chiediamo quale status quo dovremmo difendere, abbiamo sempre ribadito che la scuola e l’università Italiana è stata messa in ginocchio non solo da questo governo ma anche da quelli precedenti. E’ però un dato di fatto che i tagli e le riforme di questo governo siano stati fatali. Crediamo che il ministro Gelmini debba veramente smetterla di parlare di merito ed eccellenza quando nelle scuole a causa dei tagli laqualità dell’insegnamento è sempre più bassa e non tutti partono dalle stesse possibilità, ad esempio chi non può permettersi le ripetizioni private non riesce a recuperare i debiti, visto che i fondi per i corsi di recupero sono stati decimati. Crediamo che il ministro debba valorizzare veramente il merito premiando tutti quegli studenti che, per confermare il diritto alla borsa di studio, risultano la parte più meritevole della nostra università. 
 
2 Vorremmo una formazione egualitaria, si lo ammettiamo. Una scuola a cui tutti possano accedere e che dà a tutti le stesse possibilità, al di là delle condizioni economiche e sociali di partenza, che permetta agli studenti di diventare, tramite formazione e conoscenza, cittadini consapevoli e di limare le differenze di base fra gli individui. Ministro, queste parole dovrebbero ricordarle la Costituzione Italiana,se non è d’accordo è un bel problema. In effetti in questi anni ha creato un sistema accessibile soltanto a chi può permettersi costi esorbitanti per libri di testo, tasse universitarie, contributo “volontario”, ripetizioni private, materiale didattico ecc…
 
3 E’ pronta ad ascoltarci? E dove è stata in tutti questi anni di mobilitazioni continue di tutto il mondo della conoscenza? Perché, quelle poche volte che le associazioni studentesche sono state convocate al forum delle associazioni è stato a riforma e tagli già approvati? Perché non ha mai preso in esame nessuna delle nostre proposte?
 
4 Lei dice basta tagli, poi però dice anche che “Nel 2012 la pianta organica dei docenti sarà stata ridotta di 80mila unità”, quindi altri tagli sono previsti, eccome. Per anni ha negato che i tagli stessi esistessero, insultando nei modi peggiori chi, con finanziaria alle mani, sosteneva il contrario. Ora ci dice che non solo i tagli ci sono, ma hanno messo in difficoltà la scuola pubblica tanto da dover “supplicare” Tremonti di non farne altri perché il suo ministero potrebbe collassare. Buongiorno ministro, bentornata nel Paese reale.
 
 
5 La parte dell’intervista sugli investimenti fatti è quella che ci riempie più di rabbia. 100 milioni per le borse di studio universitarie? Ma se ha tagliato il 95% del fondo per le borse di studio! 400 milioni per l’edilizia scolastica? Ma se dopo la tragedia del 2008 in cui morì uno studente, Vito Scafidi, non è ancora stata pubblicata l’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica, il CIPE ha stanziato nel 2010 dei fondi per ripianare almeno i casi più gravi di cui 256 milioni sono stati utilizzati in favore delle scuole abruzzesi, 358 saranno utilizzati per i casi più urgenti mentre i restanti 426 milioni sono spariti. Servirebbero 20 miliardi per rimettere in sesto e ammodernare le strutture scolastiche, ma, ancora una volta, lei ci dirà che la nostra salute e le nostre vite non sono così importanti da poter permettersi un investimento tale.  I migliori maturandi avranno un assegno per mantenersi all’università? Ma se hatramutato le borse di studio in prestiti d’onore facendo diventare il diritto allo studio un debito che le famiglie e gli studenti contraggono con lo Stato.
 
6 Sui dati dei bocciati, tra una settimana sapremo tutto? Sono quattro anni che a fine anno scolastico sentiamo tessere le lodi della scuola del rigore e del merito che boccia sempre più studenti, gioendo per un dramma come quello che vivono gli studenti che non riescono a passare l’anno, che molto spesso abbandonano definitivamente i percorsi formativi, magari per un’assenza di troppo o per una manifestazione punita con il voto di condotta, aumentando la percentuale di abbandono scolastico. Ora ci dice che non lo ha mai detto? Forse non ha letto neanche quei comunicati oltre a quelli del tunnel dei neutrini?
 
Ministro, lei ha ragione, forse noi vogliamo discutere di cose più grandi di lei, comeuna buona scuola ed una buona università, temi su cui un ministro come lei, che le ha sapute soltanto distruggere, ci rendiamo conto essere totalmente inadeguato. Da anni continuiamo a chiedere di essere ascoltati mentre abbiamo ricevuto solo insulti e continui attacchi ai nostri diritti.
 
Se veramente oggi il ministro Gelmini si dice disposto ad ascoltare gli studenti dovrebbe finalmente accettare il grido che arriva ininterrottamente dalle piazze studentesche degli ultimi anni e si dovrebbe finalmente dimettere da un ruolo che non è in alcun modo in grado di ricoprire.
Come Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi noi saremo, come siamo sempre stati, pronti con le nostre idee per riprogettare la scuola e l'università che vogliamo, quelle che guardando realmente al futuro di noi studenti e del nostro Paese.

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