di Carlo Verna, Daniela De Robert, Vittorio Di Trapani*
Se gli esiti dell'atto di indirizzo sono già scritti sarà sciopero e conflitto, se invece - come speriamo - sarà possibile spiegare e confrontarsi in un incontro urgente allora sarà possibile metter su un fruttuoso tavolo di concertazione. Una cosa è riformare (cosa indispensabile), un'altra è tagliare selvaggiamente. La logica emergenziale porta con sé rischi enormi di rimedi peggiori del male. Dunque, non è accettabile quando si parla di un'azienda che ha svolto una storica funzione democratica nel Paese e quando tale logica ispira un vertice ormai in scadenza, che perdipiù fino a pochi giorni fa ha avallato la nomina di condirettori a Gr Parlamento e a Rai Parlamento, mentre il sindacato proponeva accorpamenti.
Pertanto, il primo presupposto del confronto è la coerenza. Non accetteremo tagli al prodotto. Men che meno mentre proseguono sperperi altrove.
Il sindacato è pronto ad accettare la sfida del cambiamento a condizione che sia fondata sul rilancio dell'azienda e non su miopi tagli che cancellano patrimoni del Servizio pubblico.
* Segreteria Usigrai
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