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Migranti: Cei, Onu e Strasburgo tirano le orecchie al Governo
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di Bruna Iacopino

Migranti: Cei, Onu e Strasburgo tirano le orecchie al Governo

Singolari coincidenze. A pochi giorni dalla celebrazione della Giornata mondiale delle migrazioni che quest'anno la Chiesa ha deciso di dedicare ai minori, è arrivato puntuale l'omaggio del Governo per opera del Ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Con una nota inviata la settimana scorsa a tutte le scuole il Ministro detta le linee guida inerenti “l'integrazione di alunni stranieri”. Soluzione semplice e immediata: basta apporre dei limiti, e nello specifico un tetto del 30% di alunni stranieri per le prime classi di elementari medie e superiori a partire dall'anno scolastico 2010/2011.  “Spesso, all’interno di questo dibattito – si legge nella nota del ministro Gelmini - ci si è voluti dividere agitando una ingiustificata polemica di tipo ideologico. La scuola deve essere il luogo dell’integrazione. I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture e i bambini del mondo. Alla stesso modo la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare la cultura del nostro Paese. L’inserimento, ad esempio, dell’ educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione: insegnare il rispetto per le altre culture e affermare contemporaneamente l’importanza delle regole civili, della storia, delle leggi e della lingua italiana. Una indispensabile condizione questa per realizzare una vera integrazione.” Indicazioni che lasciano una scia di perplessità: qualora quel tetto dovesse essere superato e in un dato istituto non ci fosse più posto ( come accade del resto in molti quartieri della capitale per esempio ) come si dovrebbe regolare il povero dirigente scolastico? Questioni di non facile soluzione e che lasciano spazio a riflessioni ulteriori. Durante la conferenza stampa di presentazione per la giornata del 17 gennaio che quest'anno avrà la sua sede ufficiale a Capua, la fondazione Migrantes della Cei ha tenuto a rendere noti i dati che riguardano i minori migranti. “I minori stranieri in Italia sono passati dai 284 mila del 2001 agli 862 mila del 2008, rappresentando il 22,2 per cento della popolazione straniera regolarmente residente. Annualmente arrivano in Italia oltre 100 mila minori. Di questi, 65 mila sono i nuovi nati nel nostro Paese da famiglie straniere e rappresentano l'11 per cento dei nati complessivamente in Italia.” Durante il loro intervento in conferenza stampa mons. Bruno Schettino, presidente della Fondazione Migrantes e mons. Giancarlo Perego hanno tenuto a sottolineare, in maniera forse non casuale, il ruolo centrale che la scuola dovrebbe svolgere nei confronti di questi bambini e ragazzi, il 10% dei quali, arrivati in Italia non accompagnati, risulta “irreperibile”, caduto forse nel giro della prostituzione e dello sfruttamento. Difesa dei diritti, a partire dai soggetti più deboli, che passa anche attraverso una proposta seria sulla concessione della cittadinanza che ai bambini potrebbe essere data in base allo “ius soli”.
E dalla difesa dei minori a quella dei lavoratori migranti il salto è breve: i fatti di Rosarno continuano a suscitare prese di posizione anche a livello internazionale, e dopo l'Egitto arriva oggi anche l'indicazione ( comunicato rilanciato dall'ANSA) di due esperti del Consiglio dell'Onu sui diritti umani,  il messicano Jorge Bustamante, ed il relatore speciale sul razzismo Githu Muigai (Kenya), che rivolgendosi direttamente al Governo esortano le autorità a “placare il crescente atteggiamento xenofobo nei confronti dei lavoratori migranti”, i “diritti umani-  precisano- devono essere sempre protetti, qualunque sia lo status dell'immigrato”. Ed esortano a “rafforzare le attivita' contro il razzismo, fornire un'educazione sui diritti umani, nonche' denunciare con prontezza i discorsi di odio e perseguire le azioni razziste e violente perpetrate da alcuni individui”. Forse qualcuno li dovrebbe informare di come la pensi la Lega a tal proposito, dato che già in passato non aveva reagito troppo bene a simili richiami internazionali.
E se ciò non bastasse, a scuotere ulteriormente i sostenitori del “pugno duro” contro l'immigrazione, potrebbe arrivare il 19 la sentenza definitiva della Corte di Strasburgo sui diritti umani, chiamata a pronunciarsi sul respingimento coatto verso la Libia di 87 migranti provenienti da vari paesi, avvenuti nel corso del 2005. Sentenza che segna un precedente importante, come sottolinea Anton Giulio Lana, consigliere dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo e coordinatore del pool di giuristi che ha curato i ricorsi alla Corte di Strasburgo, perchè per la prima volta la corte è chiamata a pronunciarsi sul respingimento verso paesi terzi, cosa che avrà necessariamente delle conseguenze non solo per l'Italia, che nel corso dello scorso anno ha effettuato diversi respimgimeti di massa, ma anche rispetto ad altri paesi dell'Unione europea che agiscono in maniera analoga, quali la Spagna e la Grecia.

 


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