di Giuseppe Giulietti
In queste ore bisogna onorare chi ha perso la vita nel naufragio, e attendere con ansia il numero finale delle vittime, nella speranza che molti dei dispersi siano ancora in vita. Un istante dopo l'attenzione politica e mediatica dovrà concentrarsi sull'accertamento delle responsabilità, sulle ragioni di una tragedia accaduta mentre il mare era calmo ed il tempo sereno. Speriamo davvero che a nessuno venga in mente di usare la orrida ed offensiva espressione " tragica fatalità" quella stessa che i vigliacchi e gli ignavi usano quando debbono annunciare l'ennesima morte sul lavoro.
Nell'accertamento delle responsabilità conterà molto il ruolo della informazione. Nelle prime ore anche i media, soprattutto la Rai, sono stati travolti dal caos, per troppe ore sono mancati i collegamenti, le edizioni straordinarie, la capacità di essere un punto di riferimento, ruolo svolto in modo egregio dalla rete, dai siti, dalle emittenti radiofoniche, nazionali e locali. Ora, anche per i media, si giocherà la partita più importante, quella per andare oltre l'emozioni della tragedia e per cercare di scovare le cause remote di un naufragio "a ciel sereno".