di Redazione
"Mentre oltreoceano i deputati e senatori americani hanno fatto marcia indietro su due proposte "ammazza internet" spacciate per norme che regolamentano il diritto d'autore a casa nostra un deputato della Lega, Gianni Fava, ha presentato un emendamento che rischi di stritolare il web". Lo affermano in una nota congiunta Stefano Corradino, direttore di Articolo21 e Filippo Rossi, direttore del Futurista. "Gli hosting provider sarebbero costretti a rimuovere determinati contenuti online sulla base delle richieste inviate “dai titolari dei diritti violati dall’attività o dall’informazione”. In parole povere “avrebbero l’obbligo di eliminare i contenuti illeciti su segnalazione di qualunque soggetto interessato. Non è previsto nessun ricorso all'Autorità Giudiziaria, chi se ne frega, nessuna possibilità di verificare l'effettiva illiceità di un contenuto. Ecco perché il "Fava" è peggiore del "Sopa" americano, che almeno prevede l’intervento di una autorità competente. E poi a chi spetterebbe il compito di stabilire il confine tra lecito e illecito? E secondo quali criteri?" "E' necessaria una reazione immediata - concludono Corradino e Rossi - contro i vecchi e i nuovi bavagli alla libertà di espressione nella rete (e non solo). Per questa ragione lanceremo una petizione congiunta contro "l'emendamento Fava" e promuoveremo, forse già lunedì davanti a Montecitorio un presidio per chiedere che "Nessuno tocchi la rete". Intanto il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti annuncia che voterà e sosterrà il controemendamento di Benedetto Della Vedova, capogruppo ala Camera di Futuro e Libertà.