di Agorà Digitale, Articolo21, Il Futurista, Libertiamo
Attribuire a chiunque, e non solo all’autorità pubblica competente, il potere di chiedere ai prestatori di servizi Internet (Google, Youtube, Facebook, Yahoo o qualsiasi hosting provider) la rimozione di contenuti pubblicati in rete perché ritenuti illeciti dallo stesso richiedente è tecnicamente, politicamente e forse persino costituzionalmente insensato. Per questo abbiamo immediatamente indicato nell’emendamento Fava (entrato nel ddl Comunitaria 2011 all’articolo 18 del provvedimento) una vera norma bavaglio.
Tutti i gruppi politici, non solo il promotore dell’emendamento, sono responsabili di quel che è accaduto, quantomeno per omissione di opposizione, considerato che l’emendamento è stata condiviso e approvato nelle commissioni parlamentari della Camera dei Deputati dopo un esame di merito a dir poco approssimativo.
Scoppiato il “caso”, a seguito della nostra mobilitazione e dell’adesione di un gruppo significativo e trasversale di parlamentari, abbiamo fiducia che durante l’esame in aula del ddl Comunitaria si archivi definitivamente questa norma insensata, non degna di una società libera e democratica. Vigileremo affinché questo avvenga.