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Rsf protesta e chiude sito per 24 ore
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di redazione*

Rsf protesta e chiude sito per 24 ore

Con un'aziome senza precedenti, Reporter senza frontiere spengerà il suo sito in
lingua inglese per 24 ore dalle ore 14 di oggi 18 gennaio in segno di protesta
contro i due progetti di legge USA contro la pirateria online, "Stop Online
Piracy Act" (SOPA) e "Protect IP Act" (PIPA), attualmente in esame al Congresso
degli Stati Uniti. In questo modo, Reporter senza frontiere si unisce a molte altre organizzazioni
del Web, come Wikipedia, il social network Reddit ed il gruppo francese
"hactivist", il "Partito Pirata", che renderanno i loro siti inaccessibile come
forma di protesta contro la proposta di legge.

"Abbiamo deciso di chiudere il nostro sito in lingua inglese per 24 ore a
simboleggiare il bavaglio oppressiva che diffonderebbe su Internet se fossero
adottatti SOPA e PIPA nella loro forma attuale," ha dichiarato Reporter senza
frontiere. "Questi progetti di legge incidono su un numero incalcolabile di utenti
Internet che non hanno nulla a che fare con le violazione della proprietà
intellettuale forzando i siti web a bloccare l'accesso ad altri siti sospettati
anche solo vagamente di violazioni del copyright.
"Queste due proposte di legge eccessivamente repressive porterebberoInternet ad un
livello di censura senza precedenti e porta al sacrificio della libertà di
espressione online in nome della lotta alla pirateria. Non è giusto che il paese
che ha dato vita a Internet debba ora fornire il colpo di grazia alla libertà
digitale.

"Questa normativa scerditerebbe in tutto il mondo le azioni del governo americano
a favore della libertà di espressione e colpendo i "cittadini della rete" che
usano strumenti di elusione della censura e le comunità open-source. Chiediamo ai
senatori e ai rappresentanti degli Stati Uniti di respingere questi disegni di
legge repressivi e di trovare altri modi per proteggere i diritti di proprietà
intellettuale. "
Presentato nel Senato degli Stati Uniti nel maggio 2011,  il "Protect IP Act"
(PIPA) userebbe il filtraggio in linea per bloccare i siti sospettati di violare i
diritti di proprietà intellettuale. Sarebbe come creare un "muro elettronico" in
stile cinese in cui i rischi di overblocking dei contenuto sarebbero
considerevole. Siti web come YouTube e Facebook sarebbero costretti alla pulizia
dei loro contenuti per evitare le sanzioni.


I detentori del copyright potrebbero ottenere ordinanze del tribunale per
costringere i motori di ricerca e di eliminare dai  risultati i siti web in
questione. Agli inserzionisti e ai servizi di pagamento online sarebbe anche
vietato di fare affari con questi siti, sottoponendoli quindi alla asfissia
finanziaria. Gli strumenti di elusione della censura, che attualmente ricevono
decine di milioni di dollari di finanziamento da parte del Dipartimento di Stato
americano, sarebbero dichiarati illegali, privando i cyber-dissidenti in molti
paesi di una protezione vitale.
L'equivalente della proposta di legge PIPA alla Camera dei Rappresentanti, la
proposta "Stop Online Piracy Act" (SOPA), va ancora oltre, consentendo ai
detentori del copyright per chiedere il ritiro di contenuti online, senza neanche
dover fare riferimento a un giudice.


Secondo l'accademico americano Mark Lemley, SOPA e PIPA imporrebbero una "sentenza
di morte" ai siti web. Il co-fondatore di Reddit Alexis Ohanian ha definito i due
disegni di legge come chi "cerca di prendere provvedimenti contro la Ford Mustang
solo perché è stata utilizzata in una rapina in banca."
Tre consiglieri del presidente Obama sui diritti di proprietà intellettuale hanno
dichiarato ieri che la Casa Bianca "non sosterrà una normativa che riduce la
libertà di espressione, aumenta il rischio di sicurezza informatica, e mina le
basi per una rete Internet dinamica, innovativa e globale".


Anche se il sostegno a questi progetti di legge sembra essere in calo nel
Congresso, è  necessaria la vigilanza. Una seduta della Camera sul SOPA che si
doveva tenere domani è stata rinviata. Il Senato dovrebbe votare PIPA il 24
gennaio.
I sostenitori e gli oppositori di SOPA e PIPA stanno conducendo una battaglia
campale, con da un lato Hollywood e l'industria dell'intrattenimento e dall'altro
la Silicon Valley, le ONG e i "padri di Internet", che condannano la proposta di
legge come un attacco tombale all'innovazione e integrità di Internet.
Nel novembre del 2011, Reporters sans frontières e 40 gruppi per la libertà di
informazione e la difesa dei diritti umani avevano scritto ai legislatori degli
Stati Uniti per chiedere loro di riconsiderare questi disegni di legge.

Per firmare la petizione EFF: https://blacklists.eff.org/
Il sito web Blackout SOPA: http://www.blackoutsopa.org/
È possibile seguire gli sviluppi della protesta su Twitter a @BlackoutSOPA , e si
può ritrasmettere le informazioni utilizzando l'hashtag #BlackoutSOPA.
Video"lotta per il futuro": http://fightforthefuture.org/pipa/
Informazioni in grafica: http://americancensorship.org/infographic.html

*da RSF Italia


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