di redazione
Altamura, Cagliari, Sulmona, Verona, Massa, Milano, Spoleto. 7 città per segnare la mappa dei suicidi in carcere in questo 2010, dal 2 al 20 di gennaio. Un fenomeno quello delle morti in carcere che non accenna a diminuire ma che anzi, cresce inesorabilemnte in concomitanza con il sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani. Nell'anno appena trascorso si è toccato il picco massimo non solo di presenze, ( detenuti presenti 65.355 contro una capienza regolamentare di 43.074 stando ai dati elaborati da Ristretti Orizzonti) e di suicidi, ma anche di tentati suicidi, 864 stando ai dati diffusi dal DAP. Tenendo fuori da questo quadro quelle che vengono classificate come morti sospette, ufficialemente, morti naturali. In questi giorni Antigone e il Manifesto hanno dunque lanciato un appello affinchè venga consentito ai giornalisti di entrare in carcere e verificare le reali condizioni dei detenuti.
“Anche l'associazione Articolo21 condivide questo appello, e chiederà a tutte le associazioni sindacali e professionali di sostenere in ogni sede questa richiesta che risponde ad un principio di civiltà e di libera circolazione delle informazioni e della conoscenza." Ha dichiarato il portavoce dell'associazione, Giuseppe Giulietti. "Non si tratta- ha concluso Giulietti- di liberalizzare in modo indiscriminato gli accessi, ma di consentire alla stampa di svolgere il proprio mestiere anche in quella realtà. Per quanto ci riguarda, infine, chiederemo che la stessa facoltà sia prevista anche per l'accesso ai centri di accoglienza dove in troppe occasioni si ricorre ad ogni possibile pretesto per intralciare e ritardare la funzione di controllo propiria della libera informazione."
Di seguito il testo dell'appello
“Carceri aperte ai giornalisti”. Firma l’appello
"L'opinione pubblica ha diritto di conoscere quanto accade nei penitenziari italiani. Non esiste alcuna norma che vieti espressamente alla stampa di visitare gli istituti carcerari. Ma, negli ultimi anni, l'amministrazione penitenziaria ha ristretto sempre più le possibilità di accesso.
Il diritto all'informazione libera deve poter comprendere la visita dei luoghi di detenzione, nel rispetto della sicurezza pubblica. Al ministro della Giustizia, che denuncia l'emergenza carceri, segnaliamo che esiste anche 'un'emergenza informazione', per questo chiediamo di cambiare regole e prassi autorizzando l'accesso ai giornalisti nelle sezioni delle carceri al fine di raccontare la quotidianità della vita reclusa, non solo gli eventi tragici o eccezionali".
Primi firmatari: Rita Levi Montalcini, Stefano Rodotà, Valerio Onida, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Rosaria Capacchione, Gian Antonio Stella
Per aderire inviare una mail a appelli@ilmanifesto.it