di Giuseppe Giulietti
Bene hanno fatto Stefano Corradino e Marco Bazzoni a richiamare la nostra attenzione sulla tragedia delle morti sul lavoro, sulla strage che continua, nonostante propaganda e trionfalismo fuori luogo e che pure sono stati dispensati a piene mani dal governo. Forse noi tutti ci siamo lasciati contagiare da questa campagna che ha contribuito, anche in questo campo, a narcotizzare le coscienze, a distrarre l'attenzione della pubblica opinione.
Non vi è dubbio che gli incidenti mortali siano diminuiti, ma questo è stato anche il frutto dei continui interventi del presidente Napolitano, della applicazione delle norme volute dal governo Prodi, e poi devastate da Berlusconi e camerati, da una rinnovata attenzione dei media e del cinema italiano che hanno riportato questi temi alla ribalta nazionale.
Ultimamente, è inutile negarlo, l'attenzione nuovamente calata, anche sulla onda di una campagna abilmente orchestrata che ha esaltato la progressiva riduzione degli incidenti mortali. Come tutti sanno,tuttavia,quella riduzione è anche il frutto di una riduzione della occupazione,della chiusura di molti stabilimenti,della mancata denuncia di molti incidenti che hanno colpito i lavoratori non italiani e sottoposti a vere e proprie forme di caporalato,lo schiavismo dei nostri tempi. A questo si aggiunga che dalle statistiche continuano a restare fuori coloro che muoiono per le conseguente dell'infortunio,i familiari colpiti in modo indiretto ,basti pensare alle stragi causate dall'amianto e da altre sostanze inquinanti,e una serie di malattie professionali ancora non riconosciute.
Per queste ragioni abbiamo anche deciso di riformulare il nostro contatore tenendo conto di nuovi e più aggiornati parametri e di rilanciare il canale lavoro,fortemente voluto da Raffaele Siniscalchi,e che ormai è diventato un insostituibile punto di riferimento per quanti non intendono alzare bandiera bianca di fronte ad una strage che non sempre,anzi quasi mai,affonda le sue radici nella casualità e nella tragica fatalità,per usare una delle espressioni più false e odiose che,spesso,troppo spesso,vengono utilizzate quando una persona viene stroncata dalla morte sul lavoro.
Lo faremo a Perugia il prossimo 15 maggio quando insieme alla tavola della pace lanceremo la campagna "Ti illumino di più", dedicata a richiamare l'attenzione della opinione pubblica,dei media,della cultura,della politica su quei temi,quei soggetti sociali,quelle donne e quegli uomini che,non avendo potere e non essendo proprietari dei canali di comunicazione,vengono letteralmente oscurati,cancellati,dimenticati.,salvo scoprirli il giorno successivi alla proclamazione dei risultati elettorali...
Tra questi temi torneremo a inserire le vite precarie, le condizioni di lavoro, la sicurezza e la prevenzione, le nuove forme di schiavitù, tutto quello che non fa spettacolo, ma che rappresenta tanta parte della vita quotidiana.
Pasqua operaia - di Marco Bazzoni