Articolo 21 - INFORMAZIONE
Anche i Francescani di Assisi contro l'abrogazione delle tariffe postali agevolate per l'editoria
di redazione
“Non è giusto, non è lecito non è etico..”. Cosi padre Enzo Fortunato,direttore della rivista "San Francesco patrono d’Italia",organo ufficiale del Sacro convento di Assisi, ha commentato la decisione del governo di abrogare le tariffe postali agevolate per il settore della editoria. “Per queste ragioni - ha proseguito padre Enzo - auspichiamo che il tavolo di confronto avviato dal Governo e fortemente voluto anche da un uomo di spiccato profilo umano, politico e religioso, ed anche un vero amico del sacro convento di Assisi, si realizzi e sia fatto il possibile e anche l’impossibile perché, entro breve tempo,non si debba assistere né al funerale della nostra rivista né a quello di nessun’altra..”
Non possiamo che condividere l’allarme lanciato da Padre Fortunato,ha commentato il portavoce di articolo 21 Giuseppe Giulietti, che si aggiunge a quelli lanciati da tutte le associazioni del settore e proprio per questo raccogliendo l’appello analogo promosso dalla rivista Confronti abbiamo deciso di promuovere,insieme a loro,una conferenza stampa per mercoledì prossimo alle ore 13 nella sala stampa della camera dei Deputati, sarà quella la sede per formalizzare ulteriori iniziative e per richiamare l’attenzione delle massime autorità istituzionali sui rischi di un ulteriore impoverimento del pluralismo editoriale e mediatico,indispensabile premessa di un sostanziale pluralismo poltico, civile ereligioso".
Non possiamo che condividere l’allarme lanciato da Padre Fortunato,ha commentato il portavoce di articolo 21 Giuseppe Giulietti, che si aggiunge a quelli lanciati da tutte le associazioni del settore e proprio per questo raccogliendo l’appello analogo promosso dalla rivista Confronti abbiamo deciso di promuovere,insieme a loro,una conferenza stampa per mercoledì prossimo alle ore 13 nella sala stampa della camera dei Deputati, sarà quella la sede per formalizzare ulteriori iniziative e per richiamare l’attenzione delle massime autorità istituzionali sui rischi di un ulteriore impoverimento del pluralismo editoriale e mediatico,indispensabile premessa di un sostanziale pluralismo poltico, civile ereligioso".
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