di Nello Trocchia
Domenica e lunedì si è votato per il rinnovo del consiglio comunale di Casal di Principe dopo l’azzeramento della giunta, bocciata per la gestione dei rifiuti, un comune sciolto per mafia due volte in 18 anni e tre volte decapito per le dimissioni delle giunte. Le agenzie sono piene di dichiarazioni su mafia, libri e dintorni. A Casale, appena chiuse le urne, è scattata un’operazione della direzione distrettuale antimafia: perquisizioni nelle sedi dell’Udeur e del Pdl. Notificate cinque informazioni di garanzia su episodi di presunto voto in cambio di denaro con soggetti collegati al crimine organizzato. Gli indagati sono l’ex assessore Antonio Corvino, eletto con una lista civica di centrodestra e ricandidatosi, Demetrio Corvino, Angelo Ferraro, Roger Ferraro e Sebastiano Ferraro. I candidati a sindaco sono tre. L'Udeur ha candidato Pasquale Martinelli, sostenuto da alcuni rappresentanti del centro sinistra. Gli altri due candidati a sindaco sono Elio Natale, sostenuto dal Pdl e Vincenzo Schiavone. Il primo era nel Pdl fino a pochi mesi fa, è saltato dall’altra parte, appoggiato anche dal Pd, anche se in via ufficiosa. Insomma il partito democratico quello ufficiale, nonostante gli annunci e i proclami, nel paese della camorra è assente. Alcuni degli indagati sono candidati in appoggio al candidato sindaco del centro destra Elio Natale, altri in quelle nate dall'alleanza tra centro sinistra e Udeur, a sostegno del candidato Pasquale Martinelli. Sul posto presenti anche i pm Antonello Ardituro e Francesco Curcio, titolari dell’inchiesta. I carabinieri, alla chiusura dei seggi, hanno dato esecuzione a decreto di perquisizione emesso dalla procura di Napoli nei confronti dei cinque. Perquisiti, tra l'altro, l'ufficio di Antonio Corvino, la sede del comitato elettorale del Pdl e quella dell'Udeur. I reati ipotizzati sono il 416 bis (associazione mafiosa) ed il 416 ter (voto di scambio politico - mafioso). Da giorni si parlava di indagini della dda e di candidati sotto osservazione per possibili contatti con il crimine organizzato e della compravendita di voti attraverso un giro di polizze auto. Antonio Corvino è l’assessore uscente della giunta azzerata. Corvino è figlio di Gaetano, l’assessore che nel 1990 ospitò nella sua casa un vertice dei capi dei clan dei Casalesi, arrestati nel famoso blitz di Santa Lucia. Sebastiano Ferraro è consigliere provinciale, cugino di Nicola Ferraro, al centro di diverse inchieste giudiziarie.
Non era preferibile una dichiarazione in meno e una candidatura al di sopra di ogni sospetto in più? Ma significherebbe chiedere a partiti e politica di diventare credibile, da queste parti è ancora un’eresia.
P.S. Il Libro Federalismo Criminale dedica un capitolo a Casal di Principe e ai personaggi ora coinvolti in questa nuova indagine.