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«Mio padre è un casalese»
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di Iolanda Stella Corradino

«Mio padre è un casalese»

«Mio padre è un casalese, lontano da ogni cosa, dalla camorra del paese, mio padre è un casalese e come lui ce ne è tanti». Recita così l’incipit del brano che porta il titolo della prima frase della canzone. Il riscatto musicale della terra di Casal di Principe. Terra nota ai più solo per i fatti di camorra e demonizzata al punto tale da aver annullato l’identità civica dei cittadini per bene, quelli come Filippo Schisano, autore del brano, che non vogliono portare con vergogna l’aggettivo toponomastico che li lega alla loro città.
Dalla rabbia del casalese Schisano nasce la sua “Mio padre è un casalese”, portata a Sanremo di quest’ anno da sua figlia Mirella, tra i 988 che hanno partecipato alle selezioni di Sanremo Lab.
«Fin da giovane c’era sempre acredine nei nostri riguardi da parte della stampa che ha dato da sempre al paese una immagine di denigrazione. Non nascondo- continua Schisano- che certa gente abbia deciso di fare una vita poco consona a quelli che sono i valori umani e sociali ed è stato il crocevia della camorra. Ma non mi spiego il perché dell’accanimento e della discriminazione contro Casal di Principe: i Casalesi ormai, come aggettivo, significano solo sangue, bombe, armi e camorra. Non ha neppure senso dire “il popolo dei…”.
Siamo tutti Casalesi, quelli nati qui, ma non siamo tutti accomunabili con la camorra. Siamo un popolo sano, che vive dei campi, di officine, di mestieri semplici. Nel corso della mia vita ho trovato molte porte chiuse solo per la mia provenienza. È stata una lotta continua. La delinquenza c’è-chiosa ancora l’autore del brano- inutile nasconderlo  ma non è solo a Casal di Principe. Noi viviamo con una etichetta “penale” indosso».
«La mia è una ribellione, una rivincita: siamo persone oneste, abbandonati  anche da chi è in alto e governa. Mia figlia canta questa canzone- conclude Schisano- perché i giovani sono il vero futuro e, Sanremo a parte, continueremo a divulgare il grido della nostra terra».


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