di Unione Nazionale Cronisti Italiani
Il testo della riforma dellâ??ordinamento della Giustizia da oggi allâ??esame finale dellâ??aula di Montecitorio contiene norme liberticide della libertĂ di stampa poichĂ© attribuisce unicamente al Procuratore capo il diritto di parlare con i cronisti giudiziari.
Il diritto di cronaca - che appartiene a tutti i cittadini, mentre ai giornalisti compete il dovere di informarli compiutamente e celermente - non puĂČ essere limitato con norme che hanno lâ??effetto di ingessare lâ??informazione dai Palazzi di Giustizia dai quali uscirebbe solamente una unica versione dei fatti, funzionale alle tesi colpevoliste delle Procure.
I cittadini hanno il diritto di sapere in quale modo la pubblica accusa lavora e anche se le sue ipotesi investigative siano fondate o meno. I cronisti sono il tramite tra lâ??opinione pubblica e gli avvenimenti. Le norme in via di approvazione costituiscono un velo impenetrabile dietro il quale il funzionamento della giustizia si celerebbe al controllo dei cittadini.
Per queste motivazioni lâ??Unione Nazionale Cronisti Italiani chiede ai deputati di non approvare il testo a loro sottoposto e di modificare le norme che riguardano i rapporti tra Giustizia e Informazione in modo tale da rispettare e rendere operante lâ??art. 21 della Costituzione