di Bruna Iacopino
In pochi sanno cosâ??è la â??data retentionâ?â?¦ bene, è il caso di cominciare a prendere familiarità con queste due paroline perché, fino a settembre, diventeranno una vera e propria ossessione.
Il pacchetto Pisanu, non ancora approvato, o forse anche, definitivamente bocciato, aveva lasciato fuori dal vaglio, il problema dellâ??immagazzinamento dati, inerente il traffico telefonico e telematico; calcolo ad hoc: difatti ci sta pensando la commissione europea.
Il commissario Barroso ha accolto a braccia aperte la proposta avanzata dal ministro inglese Charles Clarke, e ha rilanciato con una leggera correzione: data retention di tre anni al posto dei cinque proposti da Clarke ed in sostituzione ai tre mesi attuali in vigore a scopi di fatturazione.
In parole povereâ?¦
Tutti i dati inerenti al nostro traffico telefonico e di posta elettronica (dati mittente, dati destinatario, ora e luogo) verranno intercettati ed immagazzinati allâ??interno di unâ??enorme banca dati, dove rimarranno per una periodo di tempo non inferiore a tre anni; ma - viene precisato- solo i dati, non i contenuti!
Si tratterà di unâ??opera di intercettazione di massa mai sperimentata finora e che, oltre a implicare spese enormi per i gestori, cosa ben più grave, andrà a cozzare drasticamente con la Convenzione europea dei diritti umani.
Molti dei Garanti europei per la privacy si sono già pronunciati contro il provvedimento che lede profondamente le libertà individuali del cittadino.
La direttiva sarà discussa dal Parlamento europeo entro settembre; in caso di approvazione, tutti i paesi appartenenti allâ?? Unione Europea avranno lâ??obbligo di metterla in atto, Italia compresaâ?¦
A questo proposito sarebbe il caso di ricordare che, il nostro paese ha una data retention, a fini di indagine di 24+24 mesi, di gran lunga superiore al resto dellâ??Unione.
Aggiungiamo poi al calcolo un milione di telecamere, (stimate solo al 2000), ed avremo uno scenario a dir poco inquietante: attenzione, il Grande fratello è fra noi!
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