di Giuliano Santelli
La sinistra si sta interrogando sulla questione morale specie sulla proliferazione dei doppi incarichi nelle amministrazioni locali, ma anche sull??opportunità o meno di appoggiare alcuni protagonisti del cosiddetto ??risiko bancario?.
Non c??è dubbio che una classe dirigente, che voglia l??anno prossimo sostituirsi a quella disastrosa classe ??digerente? che sta mal governando l??Italia da quattro anni, debba dare un esempio di sé stessa all??opinione pubblica di essere in grado di apportare nuovi stili di comportamento e di affermare una morale nuova, proprio nella gestione della pubblica amministrazione, sia locale sia nazionale.
Non occorre rispolverare la figura del grande leader comunista Enrico Berlinguer, ma certo le sue parole pronunciate sulla questione morale più di 20 anni fa sono ancora attuali e suonano profetiche!
Ci stupisce, intanto, la decisione annunciata pochi giorni fa dal presidente della Regione Lazio Marrazzo ( validissimo giornalista RAI, figlio di un grande inviato della TV, quel Giò Marrazzo, autore di inchieste e reportage su mafia e malaffare che ancora oggi sono da esempio per le nuove generazioni di giornalisti) abbia nominato consulente per l??immagine della regione Maurizio Costanzo, che ha accolto di buon grado la nomina precisando che lo farà a titolo gratuito.
Ma Costanzo ( tempo addietro scelto anche da un altro leader dei DS, D??Alema come esperto di comunicazione per i seminari riservati ai maggiori esponenti del suo partito) era o non era un ??piduista? autodenunciatosi nel 1981, subito dopo lo scoppio dello scandalo e delle liste della loggia segreta gestita da Licio Gelli?
Certo, da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e l??ex-direttore de ??L??occhio?, l??infelice esperienza del primo quotidiano popolar-scandalsitico, ha continuato la sua scalata nel mondo dei media berlusconiani ( altro ??piduista? inquisito a suo tempo).
Costanzo è una ??gallina dalle uova d??oro?, ha sfornato programmi di successo, scoperto e sponsorizzato personaggi televisivi, aperto la strada a format il più delle volte di scarsa qualità ma di forte audience, è stato l??uomo della programmazione Mediaset per alcune stagioni, ha una società molto avviata di produzione e un??altra di ??media training? utilizzata per preparare manager e uomini politici a comunicare con il mondo della carta stampata e della tv.
E?? un grande sceneggiatore, scrive un po?? dappertutto, mette bocca e sforna pareri su tutto lo scibile umano.
Ma Costanzo ha mai abdicato al suo passato poco chiaro? Ha mai messo da parte le sue amicizie potenti di un tempo, a cominciare da Berlusconi?
Non sembra proprio!
Serve alla sinistra il più autorevole propugnatore della televisione ??trash?, quello che ha ??inventato? il fenomeno Sgarbi e Platinette ( solo per fare due esempi!), il sottile imbonitore della notte con i suoi talk-show al limite del baraccone circense, risoluto con i deboli e impacciato con i potenti?
Cosa direbbe dal Paradiso il buon Giò Marrazzo, conoscitore degli scandali piduisti ed altro, al figliolo Pietro se potesse parlare tramite un medium?
Caro Marrazzo, amico del nostro movimento fin dalla sua nascita, ma non era meglio indire una pubblica asta per cercare una società o un consulente adatto alle esigenze della Regione Lazio?
Aspettiamo risposte amichevoli ed esaurienti.
Intanto, va avanti il ??risiko bancario? che vede tra l??altro protagonista anche un colosso della ??sinistra storica? come le Coop, attraverso la società finanziaria Unipol, guidata da Giovanni consorte, che vorrebbe conquistare la BNL, contro il progetto degli spagnoli della BBVA.
Come ha sostenuto Prodi nella sua conferenza presso la stampa estera, nulla osta alla scalata dell??Unipol: ?? E?? tutto un problema di misura e convenienza. Convenienza rispetto alla bontà dell??affare. Misura rispetto ai soci?.
Ci associamo al leader dell??Unione, ma dobbiamo prendere atto che alcuni autorevoli esponenti della sinistra ( D??Alema, Fassino in primis) abbiano dato una sorta di ??investitura politica? all??ingresso della ??finanza rossa? nel ??salotto buono? della finanza capitalistica.
Non c??è dubbio che anche le Coop e le sue società affiliate, quindi anche l??Unipol, debbano giocare ruoli di primo piano nel sistema di mercato, partecipando ad operazioni complesse come OPA, OPAS, quotazioni in Borsa, fusioni e acquisizioni: una sinistra moderna deve saper vivere nel mercato e, all??occorrenza, modificare le regole e, più spesso in Italia, farle rispettare dalle autorità di garanzia.!
Ma, come alcuni autorevoli osservatori della finanza nostrana ( ma anche alcuni editorialisti stranieri sui maggiori giornali economici) ci sono alleanze e alleanze!
L??Unipol per sconfiggere la corazzata spagnola BBVA (la prima grande banca del Sud America e la quinta in Europa) ha stretto un??alleanza finanziaria con i cosiddetti ??palazzinari/immobiliaristi? romani. Poteva forse scegliersi altri partner oppure spingere i naturali alleati della Monte Paschi di Siena ( la banca per tradizione vicina alla sinistra) a partecipare nella sclata.
Ma, scottati da recenti delusioni, quelli della MPS si sono tirati indietro, pur aspirando da sempre a comandare in BNL. Qualcuno forse si ricorda ancora dell??operazione di acquisizione della Banca del Salento, guidata da un certo De Bustis, appoggiata, si disse a suo tempo e nessuno mai smentì, dalla ??London court? di Palazzo Chigi, quando presidente del consiglio era D??Alema e tra i suoi consulenti figurava quel Velardi oggi editore de ??il riformista??
Finì con un forte esborso di danaro per MPS e l??uscita di De Bustis dai vertici della banca senese, per poi passare alla Deutsche Bank italiana.
Operazione troppo politica e poco finanziaria, troppo poco di mercato quella. Non vorremmop che anche stavolta, la finanza rossa finisse per bruciarsi le penne.
Certo è che se la ??finanza rossa? dell?? Unipol conquisterà BNL e quella ??bianco-azzurra? dei lodigiani della Banca Popolare Italiani avrà la meglio sugli olandesi della ABN-Ambro per l??Antonveneta ( pronubo delle due operazioni il governatore tutto casa,Bankitalia e chiesa, Fazio), allora cambierà anche il panorama politico italiano.
Da un parte, la finanza cattolica progressista, che fa capo a Giovanni Bazoli di Intesa, e quella laica di Alessandro Profumo con la sua Unicredit, in qualche modo già schierati con il progetto politico di Prodi; dall??altra, il nascente ??polo rosso? Unipol-BNL ( con il lascipassare di Fazio e degli immobiliarsiti romani), vicino ai ??riformisti? di D??Alema; dall??altra ancora, l??Antonveneta e la Popolare di Fiorani , ben vista sempre da Fazio e dai neo-centristi dell??UDC e fuoriusciti da Forza Italia.
Restano a guardare gli amici della Margherita, orfani del potere finanziario di Abete, Della Valle e, seppure defilato Montezemolo ( se perdono la partita per la conquista della BNL, visto che sono alleati con gli spagnoli della BBVA).
Ma rischia di aprirsi una faida interna proprio al centrosinistra, con i ringraziamenti del polo e di Berlusconi, che con tutti i soldi freschi dalla vendita del suo pacchetto Mediaset e del plusvalore di Canal Cinco spagnolo, può giocare su due tavoli: mangiarsi il gruppo editoriale RCS-Corriere della sera ( che sia proprio lui dietro all??immobiliarista romano Ricucci?), oppure entrare con prepotenza nella stanza dei bottoni dell??indebitata Telecom Italia, oggi nelle mani del ??cerchiobottista? Tronchetti Provera.
E intanto, parafrasando il grande Trilussa, ??er popolo de sinistra guardava da lontano e se beava che il re e li sui amici facessero bisboccia sulla nave?, mentre il potere restava nelle mani del Cavaliere e una parte della sinistra entrava nel ??salotto buono?!