di Nello Trocchia
“ Il conto da pagare per le promesse in campagna elettorale”.
Si presentano con fascia tricolore, lacrime in dote e buona dose di cinismo. E’ l’immagine post-tragedia degli amministratori e dei politici che con una mano condonano gli abusi, con l’altra fingono dolore per le vittime. E ogni volta dobbiamo sorbirci la promessa 'mai più, tolleranza zero contro l'abusivismo edilizio'.Il governo ha varato un decreto salva-abusi che prevede la sospensione degli abbattimenti in Campania fino al 30 giugno 2010 per manufatti abusivi costruiti fino al marzo 2003. Lo avevamo anticipato quando il governo varò lo scudo fiscale, il condono per i ricchi, presto arriverà anche quello per i poveri. Un governo di parola. Un altro premio per i furbi, in questo paese di illegalità elevata a sistema. Le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra. C’è chi ancora cerca la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, alle prese con il giocattolo delle centrali nucleari. Contro il decreto salva-abusi, Legambiente ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale. Di fronte all’ennesimo scempio, è intervenuto a rassicurare tutti Nicola Cosentino, il coordinatore campano del Pdl nonché sottosegretario all’economia, che ha chiarito: “Abbiamo tenuto fede agli impegni presi con gli elettori. L'approvazione del decreto che sospende per i prossimi quattordici mesi le demolizioni delle abitazioni costruite entro il 31 marzo 2003 e destinate a prima casa, e' il segnale che anche in Campania il governo del fare ha assunto con Caldoro una propria fisionomia". Una promessa elettorale mantenuta. “ Questo è il conto da pagare per le promesse in campagna elettorale – attacca Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – la prima scelta del governo regionale è devastante, inaccettabile. La prima cosa da fare era mettere mano ad una politica di riqualificazione del territorio”. Si è scelta un’altra strada. Il ciclo del cemento, strettamente intrecciato con quello dei rifiuti, è gestito dai clan di camorra, primo tra tutti quello dei Casalesi e dei Mallardo, egemoni a Giugliano. “Sono circa 60mila case negli ultimi 10 anni, una media di 6mila all`anno, 500 al mese e 16 ogni giorno. Sono le edificazioni abusive in Campania, maglia nera d'Italia, "ma sono solo stime e più indietro del 1999 non abbiamo dati", sottolinea l’associazione del cigno. Su molte di queste abitazioni stavano per abbattersi le ruspe, provocando nei giorni scorsi le proteste di chi ormai da tempo vive in quelle case illegali. Ritorna, nel 2010, la logica della casa di necessità. Una politica che ha consentito, controllandone il consenso, costruzioni abusive in luoghi sotto tutela e che poi, rinnovando il patto elettorale, ora ne autorizza gli abusi. Negli ultimi 20 anni sono state oltre 27mila le persone denunciate per abusi edilizi, 32.176 le ordinanze di demolizione emesse dai Comuni delle quali solo 669 eseguite. Nella regione l’abusivismo è concentrato soprattutto in quattro aree: la provincia di Napoli; le isole Capri, Ischia e Procida; Casal di Principe, l’area casertana, parte della costiera amalfitana. Il problema è che secondo alcuni studi regionali il 60% del territorio della Campania è sottoposto a vincoli di vario tipo e una gran parte di questo comprende proprio le aree più interessate dalle edificazioni illegali. Se sorgono in zone protette le case abusive, lo stop alle ruspe deciso dal governo potrebbe avere effetto nullo. Su questo aspetto è nato un contenzioso. Il decreto dovrebbe prevedere, infatti, che il salva-abusi non valga per le zone soggette a vincolo. Ma l’ideatore della proposta il senatore pdl Sarro non si accontenta e annuncia modifiche in sede di conversione. “Credo però che nei prossimi 60 giorni, entro quando cioè il decreto dovrà essere riconvertito dal Parlamento, istituzioni e magistratura dovrebbero sospendere qualsiasi azione e aspettare di vedere il testo". E precisa che anche le case in zona vincolata devono beneficiare del gentile omaggio del governo. Il nuovo corso di Stefano Caldoro è iniziato caldeggiando il decreto salva-abusi, ma già la provincia di Napoli, guidata da Luigi Cesaro, aveva provato ad estendere gli effetti del condono del 2003. All’orizzonte ci potrebbe essere un nuovo mega salvacondotto, un altro regalo all’ecomafia e agli amici degli amici. Basta leggere le relazioni di scioglimento dei comuni per scoprire che ogni condono è l’occasione, attraverso falsificazioni e controlli dell’ufficio urbanistico, per sanare ogni tipo di abuso, come dimostra il caso Casalnuovo. Il prossimo condono tombale è dietro l’angolo( i precedenti 1994,2003 con Berlusconi al governo). Palazzinari di tutto il mondo unitevi.
Ascolta l’intervista a Michele Buonomo