Articolo 21 - Editoriali
Le promesse del G8 alla prova del 9
di t. fon
Mentre lâ??Europa si sente assediata dal terrorismo, una parte dellâ??Africa subisce lâ??assalto della cavallette e la morsa della siccità . Economie fragilissime, in gran parte basate sullâ??agricoltura, rischiano di sprofondare e la tragedia della Somalia, dove morirono e muoiono di fame centinaia di migliaia di persone, in massima parte bambini, rischia di ripetersi.
Cavallette e terrorismo sembrano fenomeni distanti accumunati solo dalla pericolosità che esprimono e dalla paura che incutono. Ma non è così. A tutti è chiaro che se non si porrà rimedio alle gravi emergenze che affliggono il pianeta, le ideologie che prospettano il riscatto dei miserabili attraverso lo stragismo e facendo leva sullâ??odio troveranno nuovi adepti. Lâ??Africa, che finora non aveva esportato kamikaze, è diventata terreno di reclutamento per Al Qaeda come dimostrano le inchieste avviate dopo le stragi di Londra; Bush ha inviato nel continente centinaia di agenti delle forze speciali che stanno conducendo operazioni «riservate» in alcuni paesi, come, ancora una volta, la Somalia.
Le conclusioni del recente G8 che si è svolto in Scozia tra le proteste dei no-global sono state oscurate dalle bombe di Londra che hanno radicalmente mutato il clima del summit. Così pochi si sono chiesti se la promessa di raddoppiare (da 25 a 50 miliardi di dollari entro il 2010) gli aiuti per lâ??Africa era una delle tante «boutades» che si sentono nei vertici internazionali o una cosa seria. La crisi del Niger sta avvalorando la prima ipotesi. Le agenzie dellâ??Onu avevano lanciato per tempo lâ??allarme, la Fao ad esempio aveva chiesto 4 milioni di dollari, ma solo la generosa Svezia ha versato la sua quota. In pochi mesi unâ??intera regione dellâ??Africa è sprofondata in una crisi che rischia di mietere centinaia di migliaia di vittime. Si tratta, oltre a tutto, di paesi nei quali le organizzazioni musulmane sono largamente presenti e nei quali potrebbero attecchire ideologie stragiste. In questi giorni a Ginevra si tiene la riunione del consiglio generale della Wto, ma un accordo sulla questione dei sussidi agricoli (che strangolano le economie africane) non pare a portata di mano.
t. fon
Cavallette e terrorismo sembrano fenomeni distanti accumunati solo dalla pericolosità che esprimono e dalla paura che incutono. Ma non è così. A tutti è chiaro che se non si porrà rimedio alle gravi emergenze che affliggono il pianeta, le ideologie che prospettano il riscatto dei miserabili attraverso lo stragismo e facendo leva sullâ??odio troveranno nuovi adepti. Lâ??Africa, che finora non aveva esportato kamikaze, è diventata terreno di reclutamento per Al Qaeda come dimostrano le inchieste avviate dopo le stragi di Londra; Bush ha inviato nel continente centinaia di agenti delle forze speciali che stanno conducendo operazioni «riservate» in alcuni paesi, come, ancora una volta, la Somalia.
Le conclusioni del recente G8 che si è svolto in Scozia tra le proteste dei no-global sono state oscurate dalle bombe di Londra che hanno radicalmente mutato il clima del summit. Così pochi si sono chiesti se la promessa di raddoppiare (da 25 a 50 miliardi di dollari entro il 2010) gli aiuti per lâ??Africa era una delle tante «boutades» che si sentono nei vertici internazionali o una cosa seria. La crisi del Niger sta avvalorando la prima ipotesi. Le agenzie dellâ??Onu avevano lanciato per tempo lâ??allarme, la Fao ad esempio aveva chiesto 4 milioni di dollari, ma solo la generosa Svezia ha versato la sua quota. In pochi mesi unâ??intera regione dellâ??Africa è sprofondata in una crisi che rischia di mietere centinaia di migliaia di vittime. Si tratta, oltre a tutto, di paesi nei quali le organizzazioni musulmane sono largamente presenti e nei quali potrebbero attecchire ideologie stragiste. In questi giorni a Ginevra si tiene la riunione del consiglio generale della Wto, ma un accordo sulla questione dei sussidi agricoli (che strangolano le economie africane) non pare a portata di mano.
t. fon
Letto 445 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo “smemorato†Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
Libertà di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere l’articolo 18? La verità è un’altra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e l’impossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21