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Articolo 21 - Editoriali
Non resteremo a guardare
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di Antonio Padellaro

da L'Unità

Ã? la legge truffa che una destra disperata vuole imporre con un golpe di maggioranza a sei mesi dal voto. Ã? un colpo di mano che disattende la volontà popolare sancita in due referendum, quello sulla preferenza unica e quello che ha introdotto il maggioritario. Ã? una situazione di emergenza democratica, di fronte alla quale lâ??opposizione tutta deve mobilitarsi, subito, nel Parlamento e nelle piazze.
Ã? un imbroglio senza precedenti perché Berlusconi cambia, allâ??ultimo minuto e proditoriamente, quelle regole del gioco che in qualsiasi democrazia, appena decente, devono essere condivise dagli schieramenti in campo. Si abolisce con un tratto di penna il sistema maggioritario che secondo tutti i sondaggi tiene la Casa delle libertà dai cinque ai nove punti sotto lâ??Unione. E si torna a quel sistema proporzionale, mercato di voti comprati e venduti ai tempi della prima repubblica e quindi prediletto dalle consorterie eredi di quella gloriosa tradizione e oggi pascolanti a destra. La manovra diventa banditesca con lo sbarramento al 4 per cento: fino a oggi limitato alla quota proporzionale (25 per cento dei seggi); da domani esteso allâ??intero Parlamento, se il golpe verrà attuato. Significa, in concreto, che la Cdl conserva più o meno i suoi voti poichè tutti i partiti che ne fanno parte ( Forza Italia, An, Lega e Udc) superano lo sbarramento. Mentre nellâ??Unione, escluse le tre sigle maggiori (Ds, Margherita, Rifondazione comunista) ci sono almeno cinque formazioni sotto la tagliola del 4 per cento: Sdi, Verdi, Pdci, Udeur, Italia dei Valori. Insieme (sondaggio Mannheimer dellâ??altro ieri) sommano una percentuale che va dal 5,5 al 9.
Se passa la truffa tutti questi voti espressi liberamente dagli elettori non conteranno più niente: spariti, cancellati, annullati.
Ma il peggio non è questo. La banda del buco ha escogitato un premio di maggioranza a favore della coalizione di partiti che prevale sullâ??altra. Mettiamo che lâ??Unione prenda il 43 per cento dei voti complessivi e la Cdl si fermi al 38 (che è il distacco misurato dai sondaggi più prudenti). Con la regola messa a punto dai maestri del furto con scasso la Cdl conserverebbe il suo 38 per cento mentre allâ??Unione verrebbe tolto quel 5-6-7 per cento di voti ricevuti dai partiti sotto lo sbarramento. Risultato: la Cdl non solo vincerebbe pur avendo perso ma stravincerebbe rapinando allâ??Unione anche il premio di maggioranza.
Quello che sta succedendo è talmente intollerabile che le forze dellâ??Unione si stanno già mobilitando per impedire con una valanga di emendamenti che a questo disgraziato paese, dopo i furti di verità e legalità, venga sottratta perfino la libertà di voto. Purtroppo, a causa dei regolamenti parlamentari che pongono precisi limiti temporali a una simile azione di contrasto, il golpe potrà essere ritardato ma non impedito.
Come spesso è accaduto lâ??ultima speranza è riposta in Ciampi. Già ci si chiede se il capo dello Stato non debba rifiutarsi di promulgare una legge così devastante sia della volontà popolare espressa nei referendum che della regola democratica secondo cui una maggioranza uscente (e non più maggioranza dopo le ultime ripetute, clamorose sconfitte elettorali) non debba poter stravolgere il sistema elettorale per sua convenienza alla vigilia delle elezioni.
La nostra è una pressione su Ciampi? Sì che lo è, rispettosa ma drammatica, convinti come siamo che anche lui sia consapevole dellâ??enormità di quanto sta per accadere.
Purtroppo avevamo ragione nel pronosticare che Berlusconi non si sarebbe arreso tanto facilmente. Adesso sappiamo che la sua sicumera nel pronosticare un prolungamento indefinito del regime, pur imputridito e cadente, aveva una ragione dâ??essere. Conosceva il piano della banda. Lui faceva da palo mentre i bravi ragazzi, Follini e Casini, si preparavano allo scasso. Che triste barzelletta quella dellâ??Udc, brava e buona. Perciò è necessario che alla pressione dellâ??opposizione si unisca quella, pacifica, democratica ma ferma dei cittadini. Questi signori devono sapere che non resteremo a guardare mentre loro fanno scempio dei nostri diritti.

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