di Piero Ricca
Nel suo programma radiofonico delle venti, Zapping, ieri Aldo Forbice - giornalista Rai scampato alla censura di questi anni - si occupava della riforma della legge elettorale. Ecco alcuni stralci della discussione.
Un ascoltatore chiama e sostiene che è inaccettabile la pretesa di modificare la legge elettorale a pochi mesi dal voto. Forbice lo interrompe: "...Ma tutte le leggi elettorali si fanno negli ultimi mesi della legislatura, questo è normale...". L'ascoltatore ribadisce che può anche essere normale, ma a lui non sembra accettabile. Forbice, con tono perentorio: "Ho detto che è normale, dunque è anche accettabile, se non fosse normale non sarebbe accettabile, se la lingua italiana ha ancora un senso. Buonasera". E chiude la telefonata. Un altro ascoltatore chiama e si dice tutto sommato favorevole alla riforma della legge elettorale. Forbice lo aiuta: "Dunque lei dice che questa legge favorisce le aggregazioni, e riduce la frammentazione del quadro politico. Bene, grazie. Arrivederci. "Un terzo ascoltatore esprime il dubbio che la riforma favorirà il centrodestra. Forbice spiega: "Si tratta di un ritorno al proporzionale. Molti partiti lo vogliono da anni, compresa Rifondazione. Ora che il centrosinistra crede di vincere le elezioni non vuole cambiare niente". Un'ascoltarice rivela di aver votato destra "per ideale", ma non per Berlusconi. Forbice si incuriosisce: "Ma per chi ha votato allora, per la Mussolini? Perché se ha votato a destra, ma non per Berlusconi..." "L'ascoltatrice risponde: "Ho votato per Di Pietro, per un motivo ideale sulla gustizia...". Forbice commenta: "E l'ideale sarebbe Di Pietro? comunque ognuno è libero di votare quel che vuole". Meccanismi della rappresentanza. Forbice va al cuore del problema: "Il maggioritario in un certo senso ha fatto calare la fiducia nel Parlamento, nella politica, nelle istituzioni... Sicuramente il proporzionale garantisce di più". Un nuovo ascoltatore osserva che ci sarebbero temi forse più urgenti di cui il Parlamento dovrebbe occuparsi. Forbice puntualizza: "Occuparsi della riforma elettorale non significa dimenticare i problemi dell'economia. Ogni tema deve trovare spazio nel dibattito". Filtra una nuova obiezione: non si cambiano le regole del gioco a colpi di maggioranza. Forbice la confuta: "La maggioranza ha il dovere di andare avanti nei suoi progetti, deve procedere alle leggi. Allora se non c'è il 70% del consenso restiamo fermi?".