di DENTRO LE NOTIZE
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I TITOLI DEI TG DEL 20 MAGGIO 2010 - Tutto come ieri, o quasi. Sul tema che appassiona e crea allarmi che popolano quasi tutti i quotidiani, i siti di informazioni, le petizioni , i blog, le manifestazioni di piazza e i presidi., i tg, sono fedeli a se stessi. Stiamo parlando, ovviamente del decreto anti intercettazioni, bavaglio all’informazione e taglia unghie alla magistratura. Come ieri solo per il TG 3 ed il Tg 2 l’argomento è da apertura o quasi.
Nel giorno delle polemiche al calor bianco sulle pene da comminare ai giornalisti che osassero continuare a fare il loro mestiere, il Tg 1 se la cava con un notiziola da studio che ci dice che il governo forse ci ripensa, e sarà più “buono “ con la categoria. Introduciamo “straordinariamente “ un altro tg , quello di Sky, che oggi ha ufficialmente protestato e ufficialmente annunciato che in caso di approvazione del provvedimento liberticida, proporrà ricorso al tribunale dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Passando a Mediaset, per Studio Aperto il problema non esiste; e lo stesso vale per il tg 5. L’eccezione è rappresentata dal TG 4. Ieri avevamo notato che Emilio Fede aveva sorvolato sul decreto intercettazioni, e inoltre, aveva collocato la morte del reporter italiano a Bangkok subito prima delle previsioni del tempo.
In un singulto di resipiscenza, stasera Fede fa un panegirico dell’ eroico giornalista ucciso mentre adempie al sacro compito di informare; sul bavaglio all’informazione, ospita addirittura il Segretario nazionale del Sindacato Giornalisti, Franco Siddi, e con toni concilianti acconsente sul fatto che bisognerebbe fermare le bocce e ripensare agli effetti nefasti del provvedimento. Addirittura accoglie l’invito di Siddi, di far da ponte con Silvio Berlusconi perché ci ripensi. Possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo. Se poi ci chiedete se i tg hanno chiarito che cosa verrebbe concretamente fuori da questo provvedimento, in termini di menomazione della libertà di informare e dì essere informati, ancora una volta dobbiamo rilevare che solo il tg 3 si accinge all’opera, e già dalle edizioni dell’ora di pranzo fa e propone esempi concreti.
E un giudizio complessivo ed altri esempi concreti li proponiamo nel commento affidato a Fiorenza Sarzanini, del Corriere della Sera, una delle più note e apprezzate croniste di giudiziaria.
In conclusione, segnaliamo la copertina del Tg la 7 che esordisce con i funerali dei due alpini uccisi in Afghanistan, ed il suo televoto, dedicato alle misure anti crisi, in un confronto tra misure addotatte in Spagna e adottabili in Italia. Un’ultima nota: è un virus , non sappiamo quanto grave, ma certamente molto contagioso: quasi tutti i tg concludono le loro edizioni con servizi sui ritocchi di star e dive.
Il Commento: Fiorenza Sarzanini, giornalista de Il Corriere della Sera
(Intervista di Nello Trocchia)
Cosa cambierà davvero con questa norma. Cosa sarà possibile scrivere e leggere?
Assolutamente nulla. Io voglio dire una cosa chiaramente, non diciamo che questo è un disegno di legge sulle intercettazioni. Questo è un disegno di legge per impedire che sui giornali finisca qualsiasi tipo di indagine che riguardi politici e malaffare. Con questo provvedimento non finirà più nulla sui giornali. Si potrà dire che una persona è stata arrestata, si potrà dire per quale reato, ma non si potrà mai dire come è stato commesso e in che termini. Parliamo dei reati contestati a politici, colletti bianchi, parliamo anche di assassini, di mafiosi, di pedofili. Non potrà più essere raccontato nulla
Grave, inaudito questo provvedimento. Ma quante persone sono realmente informate, l’opinione pubblica è al corrente di questo grave rischio che, come democrazia, stiamo correndo?
Ma vogliamo dire che sulle tv non si è mai parlato di questa legge. Vogliamo dire che nei telegiornali, tranne rare eccezioni, non si parla di questa legge. Sono contenta della mobilitazione di Sky, io chiedo ai colleghi delle televisioni di mobilitarsi. Questo è un danno, non solo per i giornalisti, ma per i cittadini, per la democrazia. E non riguarda solo i giornalisti di giudiziaria, ma riguarda tutti i settori. Facciamo un esempio. Se accade una catastrofe, deraglia un treno e si apre un’inchiesta giudiziaria. Quell’inchiesta, nel momento in cui c’è un indagato, non si potrà più raccontare con evidente rischio di occultamento e di depistaggio.
Per chiudere con una battuta. Cosa accadrà qualora dovesse passare questo provvedimento?
Io andrò in vacanza e per molto tempo. E non solo io.