di l'UnitÃ
Sotto controllo telefonate e mail. Arrivano le nuove misure antiterrorismo europee che mettono a rischio la tutela dei cittadini. La commissione ha infatti presentato una proposta di direttiva, per la conservazione dei dati del traffico telefonico e telematico. Gli operatori telefonici dovranno conservare per un anno i tabulati sulle conversazioni e per sei mesi i dati sui collegamenti internet (e-mail ma non pagine web). Una misura che non si applica al contenuto delle comunicazioni e che rispetta le norme sulla privacy, rassicura la Commissione, ma che comunque fa discutere.
Ma per Franco Frattini, vicepresidente della Commissione, « si tratta di una proposta costruttiva ed estremamente equilibrata, che tiene conto dei diritti fondamentali alla sicurezza, alla vita privata e alla tutela dei dati personali». Sta di fatto che nella maggioranza degli Stati membri, almeno fino al 2004, tali misure non sono state previste e comunque nella metà di quelli in cui sono state introdotte non sono operative poiché devono essere implementate.
In Italia lâ??allarme privacy era già scattato con la conversione in legge del decreto in materia di acquisizioni dei tabulati telefonici. E la legge che ne è nata, in vigore dal febbraio del 2004, ha dovuto introdurre comunque delle modifiche poichè ha trovato forte opposizione in Parlamento.
Le norme vigenti prevedono dunque la conservazione dei dati relativi al solo traffico telefonico ma non a quello telematico. I dati vengono dunque conservati dai fornitori per 24 mesi e per esclusive finalità di accertamento e repressione dei reati.
Lo stesso decreto Pisanu, che ha introdotto misure che limitano alcune libertà personali, ha introdotto norme meno invasive rispetto a quelle che prevede la Commissione. Le nuove norme antiterrorismo stabiliscono infatti lâ??obbligo per titolari o gestori di postazioni pubbliche, esclusi i telefoni pubblici a pagamento, di identificare gli utenti dei servizi telefonici e telematici e di rendere disponibili, a richiesta, anche per via telematica, i dati acquisiti al Servizio polizia postale e delle comunicazioni. Le norme non prevedono comunque il controllo dei contenuti delle comunicazioni e, inoltre, il trattamento dei dati telematici deve essere autorizzato dall'autorità giudiziaria.
Dunque la conservazione dei dati telefonici rappresenterebbe uno dei principali strumenti di prevenzione e di lotta al terrorismo. Secondo la Commissione infatti la necessità di tali misure sarebbe dimostrata addirittura da alcune ricerche successive agli attentati terroristici che hanno colpito Madrid nel marzo 2004 e Londra nel luglio 2005, secondo le quali i dati relativi al traffico delle comunicazioni sono un elemento essenziale per gli organi preposti allâ??attuazione della legge nelle indagini su casi di criminalità grave e di terrorismo, in quanto consentono di rivelare legami di tempo e di luogo tra persone e fatti.
La proposta di direttiva si pone in alternativa ad un testo in esame al Consiglio che prevede invece la conservazione dei dati fino a tre anni. Rispetto a questo la direttiva, che deve essere invece approvata anche dal Parlamento, introduice anche il rimborso per i gestori per i costi aggiuntivi in cui possono incombere. Un modo per evitare unâ??eventuale opposizione dellâ??industria.