Articolo 21 - Editoriali
Qualcuno fermi il massacro di giornalisti in Irak
di Art 21 e Isf
Il disperato appello viene dal presidente di ISF (Information Safety and Freedom) Stefano Marcelli e dal portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti.Tre giornalisti irakeni sono stati rapiti da misteriose squadre della morte con la divisa della polizia irakena a Mosul e a Basra nelle ultime 48 ore. Hind Ismail e Firas Al Maadhidi della redazione di Mosul del quotidiano indipendente Assafir e il corrispondente da Basra del New York Times , di The Guardian e di National Geografic Fakher Haider sono stati uccisi in circostanze misteriose proprio mentre esplodevano scontri a fuoco tra militari della Coalizione e la polizia irakena. Sono già più di cinquanta i colleghi assassinati dal momento dellâ??occupazione militare dellâ??Irak, ricordano le due associazioni per la libertà dâ??espressione , e â? né le grandi istituzioni internazionali né le opinioni pubbliche democratiche, né, clamorosamente, i grandi media colpiti direttamente da questa ondata di sangue, si mobilitano per difendere gli ultimi coraggiosi testimoni di questa oscura e terribile tragedia che si sta consumando sulle rive del Tigri e dellâ??Eufrate â??. â?? I misteriosi squadroni della morte non danno spiegazioni, ma anche le inchieste dellâ??esercito USA su decine di giornalisti caduti per â?? fuoco amicoâ? â?? prosegue la nota di ISF e Art.21- si sono tutte insabbiate in un inaccettabile porto delle nebbieâ?. â?? Ci coglie un dubbio terrificante- dicono Marcelli e Giulietti â?? quello, cioè, che mentre la situazione sfugge ormai a ogni controllo e tutti sembrano sparare su tutti , i giornalisti e cioè lo sguardo oggettivo delle opinioni pubbliche, debba essere accecato per evitare un giudizio obbiettivo su una guerra sbagliata che non trova una via dâ??uscita â??. â?? Facciamo appello alla comunità internazionale dei giornalisti e alle associazioni per i diritti umani perché promuovano una grande mobilitazione per la difesa del diritto allâ??informazione in Irak. Lo stesso appello rivolgiamo ai nostri parlamentari di ogni colore politico. Senza la libertà di informare e il diritto di sapere non si costruisce certo una nuova democrazia. Piuttosto, ogni giornalista messo a tacere, è un pezzo della nostra democrazia che muoreâ?. Concludono Marcelli e Giulietti.
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