di Giona Sagora*
Câ??è gente che lavora. Che crede nelle Primarie come nuovo momento di democrazia. Non saranno perfette. Probabilmente ci sono tante cose che potrebbero essere migliorate. Ma prima non câ??erano e rappresentano un momento in più di partecipazione democratica nella scelta dei rappresentanti politici.
Una volta non era così. Le scelte delle segreterie politiche dei partiti non passavano per un avallo popolare. Si decideva in quelle stanze e basta. Oggi, con la scelta delle primarie, il popolo del centrosinistra ha una possibilità in più: quella di esprimere la propria preferenza su sette candidati. Ma questo non è bastato ai no global, o meglio, agli amici della candidata senza volto Simona Panzino. O meglio ancora, al comitato di sostegno della candidata.
Mentre il gruppo di lavoro dellâ??Unione sta lavorando ai manifesti unitari, alla comunicazione unitaria, alle regole unitarie, alla campagna elettorale unitaria, una quarantina di no global capitanati dal disubbediente Nunzio dâ??Erme â?? così tanto disubbidiente da non essere stato scelto da Bertinotti per andare in Europa - ha fatto lâ??ingresso nella sede unitaria. Le idee non sono chiare. Non câ??è una piattaforma politica vera, forte. Non ci sono temi portanti e caratterizzanti. Vogliono più sostegno alla loro candidata. Una loro candidata che però, per voce del portavoce ufficiale Antonello Sotgia, non approva le loro scelte. Vogliono regole più regole di quelle regolarmente condivise ed approvate anche da Simona Panzino.
Vorrebbero che votassero tutti i carcerati, tutti gli immigrati (come se lâ??Unione potesse scegliere, al di là di ogni legge, di mettere seggi davanti o dentro i Cpt o all'interno dei carceri). Vorrebbero non andare con la tessera elettorale al seggio perché si potrebbe vedere che qualcuno alle elezioni precedenti non ha votato e questo â?? per loro â?? sarebbe una violazione della privacy. (Ma chiedo loro unâ??informazione tecnica: Quando vanno a votare per le politiche o le amministrative o i referendum non câ??è lo stesso problema di violazione della privacy?).
Vorrebbero tante cose. Vorrebbero più birra da bere, magari anche qualche canna in più. Vorrebbero far festa e, dopo la chiacchierata con Simona Panzino, la festa la fanno davvero. Portano una sola bandiera della pace ma in compenso due casse belle e grandi e due piatti per suonare musica e ballare. Scattano le foto nella sede dellâ??Unione. Un reportage. Magari per raccontare il bivacco agli amici. O forse per metterlo nellâ??album di famiglia e un giorno raccontare a figli e nipoti che nel giorno in cui Silvio Berlusconi veniva assolto per falso in bilancio grazie ad una legge che lui stesso aveva confezionato su misura per sè ed i suoi amici, loro erano nella sede di quellâ??Unione che sta tentando, in ogni modo e con spirito il più possibile unitario, di riportare legalità nel nostro Paese.
Bivaccano per tutta la notte. Poi vedranno Chiti, magari anche Rodotà e poi se ne andranno come sono venuti. Magari felici, e certamente senza comprendere di aver fatto tanti danni per quella che, in ogni caso, è la parte più positiva del Paese.