di Giuliano Santelli
Articolo 21 è a fianco dei giornalisti, che venerdì e sabato prossimi sciopereranno contro lâ??ottusa chiusura degli editori della FIEG, i quali, dopo aver proposta la settimana scorsa una propria ipotesi-ponte biennale, per superare lâ??impasse sul rinnovo contrattuale, ieri sera si sono rimangiati tutto e hanno mostrato la â??faccia feroceâ? contro lâ??FNSI, il sindacato unitario della categoria.
Questa retromarcia della FIEG, dettata dai â??falchiâ? della delegazione editoriale, è quantomeno sospetta per i tempi e i modi.
Dopo due anni di â??vacche magreâ? per la raccolta pubblicitaria, infatti, già dai bilanci consolidati 2004 e dalle semestrali 2005 si evince che il mercato editoriale italiano, a detta proprio degli stessi editori, gode di ottima salute.
I maggiori gruppi stanno propagandando fiducia ai loro azionisti, vengono staccate cedole e dividendi, si promuovono iniziative editoriali nuove. Eâ??, dunque, inspiegabile la chiusura a qualsiasi ipotesi di trattativa per il rinnovo di un contratto, quello giornalistico, già molto flessibile in un mercato editoriale dove la precarietà , lâ??uso massiccio delle collaborazioni e dei contratti a tempo determinato sono ormai una prassi più che abituale.
A meno che non si voglia mettere il bavaglio alla libera stampa, proprio mentre il paese sta attraversando una delle fasi più difficili e intricate della sua vita economica e politica.
A meno che non si voglia ridurre ulteriormente lâ??autonomia dei giornalisti, mentre sono in corso oscure manovre di concentrazioni editoriali e di attacchi politico-finanziari a testate storiche.
Articolo 21 chiede alle forze politiche, ai sindacati confederali e alle massime istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica (sempre molto attento e sensibile ai problemi della libertà di stampa), che si adoperino affinchè si riapra il tavolo delle trattative e non vengano mortificate le giuste e realistiche richieste dei giornalisti.