di DENTRO LE NOTIZIE
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I TITOLI DEI TG DI MERCOLEDI 26 MAGGIO 2010 - I tg di prima serata hanno seguito affannati lo sviluppo della conferenza stampa Berlusconi -Tremonti sulla manovra, che si è conclusa solo intorno alle 19 e 40 ; a proposito, alcune dichiarazioni del Premier hanno finalmente svelato l’arcano: è vero, c’è stata la bolla immobiliare mondiale del 2008; è vero, nel maggio 2010 c’è stata l’azione della speculazione sui titoli di stato europei e sull’Euro; ma i veri responsabili dei sacrifici che l’attuale manovra comporta, sono da ritenersi i governi consociativi degli anni 80 e 90, nonchè quelli di centrosinistra che hanno dato più poteri alle regioni con la modifica del titolo quinto.
A seguire Berlusconi in questa ricostruzione, nei tg di serata è solo Emilio Fede, mentre le altre testate riportano con sostanziale correttezza le posizioni del governo e le critiche di opposizioni, magistrati, medici, e Cgil, dando conto anche nei titoli - come è il caso del TG2, del tTG3 e anche del TG 1 - , dell’annuncio dello sciopero generale d parte della confederazione diretta da Guglielmo Epifani. Nel commento , con il contributo del Professor Tito Boeri, cercheremo di fornire un primo giudizio tecnico su quello che della manovra al momento si conosce; e non è molto.
Un’altra notizia importante, ripresa e approfondita da diversi tg, è quella dell’Istat sui bamboccioni; La 7 dedica loro la copertina, il TG 3 ed il Tg 2 un titolo e due servizi interessanti che vedono protagonisti, ma solo per una sera, i due milioni di giovani italiani fuori dai percorsi formativi, fuori dal lavoro. Fuori, aggiungiamo noi, dalla grazia di Dio, vista l’assenza di qualsiasi prospettiva di inserimento; ricordiamo che recentemente il Ministro Brunetta li avrebbe visti ben volentieri anche fuori di casa, dove attualmente i genitori li vezzeggiano mantenendoli e riempiendoli di attenzioni.
In conclusione segnaliamo l’ultimo titolo dl TG 3, dedicato alle sofferenze del figlioletto della coppia Briatore-Gregoraci, sradicato dallo yacht paterno perché sequestrato dalle fiamme gialle; forse sbagliamo, ma c’è sembrato di cogliere una sottile vena d’ironia.
Il Commento di Tito Boeri, economista
(Intervista di Michele Cervo)
Prof. Boeri, ci spiega secondo lei che tipo di manovra è quella che sta per essere varata?
E’ una manovra sicuramente tempestiva perché viene incontro anche alle richieste dell’Europa e al fatto che altri Paesi abbiano varato delle manovre consistenti. E’ una manovra con un’entità almeno dichiarata di 24 miliardi in due anni e mezzo che dovrebbe un po’ corrispondere a ciò che serve per mantenere gli impegni presi con l’Europa, anche se poi bisognerà giudicare nel dettaglio le diverse misure. E’ una manovra, però, con tanti interventi temporanei che serviranno a recuperare cassa per un anno o due ma che non portano a dei risparmi strutturali.
Il presidente della Repubblica ha chiesto al governo che la manovra sia il più possibile equa. Secondo lei questi elementi di equità ci sono?
Trovo giusta la scelta di intervenire sul pubblico impiego poiché i dipendenti pubblici sono stati fin qui largamente risparmiati dalla crisi, perché non hanno rischiato di perdere il posto di lavoro e le loro retribuzioni, tutto sommato, non hanno subito tagli come invece è successo ai lavoratori cassintegrati nel settore privato. Le retribuzioni dei dipendenti pubblici, inoltre, erano cresciute di più in passato di quelle dei privati. Il problema però è che sono interventi indiscriminati, che spesso colpiscono i più deboli. Tra l’altro anche i tagli dei trasferimenti ai Comuni e alle Regioni rischiano poi di avere effetti soprattutto per l’assistenza che è quella destinata ai più poveri. Quindi temo che dal punto di vista dell’equità complessiva della manovra tutto lasci molto a desiderare.
Sui 2 milioni di fabbricati non censiti dal catasto il Governo parla di regolarizzazione. Ma è regolarizzazione o condono?
Qui si cerca sempre di mascherare quello che di fatto è un condono. Non si può chiamarlo altrimenti. Chi non si era messo in regola potrà ora farlo pagando importi molto limitati. Quindi, di fatto, una volta di più in Italia si premia chi non rispetta le regole, chi viola la legge. E’ una scelta che viene riproposta a più riprese Fin quando si faranno i condoni anche ogni misura apparente di contenimento e di contrasto all’evasione fiscale sarà poco credibile. Perché se il nostro è un Paese in cui chi sgarra la fa franca, è evidente che chi sgarra continuerà a farla franca.