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La politica si tuffa nel calcio. Nessuno fischia i “falli di confusione”
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di DENTRO LE NOTIZIE

La politica si tuffa nel calcio. Nessuno fischia i “falli di confusione”

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I TITOLI DEI TG DEL 7 GIUGNO 2010 - Il mondo è bello perché è vario. Ed è bello che  anche i dirigenti dei nostri tg varino aperture e scalette. Fino ad un certo punto, però. Se ad esempio mettiamo a confronto le odierne edizioni serali di Studio Aperto e TG 3, sembra che i due tg parlino di due paesi diversi in due ere geologiche diverse.  Vi consigliamo, per contro prova, di leggere quanto meno le due titolazioni, una dopo l’altra. Unico punto di contatto, la giusta apertura sul rapimento del neonato a Nocera.

Molta economia, la questione dell’età della pensione per le dipendenti pubbliche, che inesorabilmente si impenna verso quota 65:  titoli e servizi in tutti i tg;  La manifestazione del mondo della cultura contro i tagli,  ha invece  spazio solo sul tg 3, insieme ad un servizio sulle difficoltà della scuola per il prossimo anno. Anche l’ennesimo suicida in carcere lo troviamo sul tg 3 e non altrove, mentre la copertina de La 7 è dedicata all’indagine del Ministero della salute sulle abitudini sessuali degli adolescenti maschi nel nostro paese.

Facendo un passo indietro, alle edizioni del’ora di pranzo, ci eravamo un po’ allarmati per lo spazio riservato da tutte e tre i tg Rai alle baruffe tra un ministro leghista ed uno della Pdl, uno padano, uno milanese ma soprattutto interista, in merito ad i sacrifici  da chiedere o imporre - non si è capito  -  bene anche agli stipendi d’oro degli azzurri del calcio, Se aggiungiamo i titoli a tutta pagina ed in primo piano che siti, quotidiani e tg hanno dedicato alla presunta “Roma ladrona” pronunciata dall’azzurro Marchisio venerd’ scorso,  e da ultimo - , come fa nel televoto dio stasera La 7 - , lo spazio alle dichiarazioni dell’altro leghista Salvini che non apprezza il gioco della nazionale, e per questo non tiferà,  beh… tutto questo, insomma ci è sembrato un po’ troppo. 

Un misto di citazionismo dalla politica e di luoghi comuni del vademecum del tifoso. Ci ha un minimo riconciliato il servizio del tg 3 di stasera che  ha,  si,  parlato delle polemiche sugli stipendi,  ma chiosando sulla demagogia che avvolge l’intera vicenduola e facendo commentare uno che i giudizi li sa dare, e ben netti: il collega del Corriere della Serra Gian Antonio Stella.  Come antidoto preventivo all’orgia di calcio, non giocato ma parlato,  che ci attende per i  mondiali del Sud Africa, abbiamo sentito  per il  commento lo scrittore e giornalista Oliviero Beha , che guarda allo sport non con le lenti del tifoso , nè con quelle del populismo imperante.


Il Commento di Oliviero Beha, giornalista e scrittore
(Intervista di Michele Cervo)

Oliviero Beha, non si perde occasione per esprimere demagogia o populismo soprattutto nella vicinanza di momenti di caratura mondiale come i mondiali di calcio.
“le solite uscite di Calderoli, come quando girava col maiale per l’islam, a dimostrare con quanta intelligenza ci si poteva integrare con i musulmani, la stessa cosa vale per questo tipo di populismo. Però mi pare che nessuno sottolinei la risposta di Abete “non sono soldi nostri, sono soldi della Fifa, i premi”. Una stupidaggine, sempre soldi comunque nostri sono, fanno parte di un certo tipo di giro e mi pare che lo stesso interesse che viene dedicato a Calderoli e a questa scempiaggine, non venga dedicato invece né da destra, né da sinistra, in un ruolo complementare di tutta la classe politica allo scandalo dei prossimi stadi che vorrebbero fare. Perché non parliamo di stadi? Quelli sono soldi veri al di la dei soldi dei calciatori. Perché non parliamo si speculazione edilizia? Chi si ricorda dei mondiali di nuoto, al di la dello scandalo Balducci? La stampa ne parla? Non mi pare. E’ più facile parlare di Calderoli ed usare termini come demagogico e populista che non aiutano ad avanzare di un centimetro”.

Non solo questo. Ma soltanto il Tg3 ha rilevato l’ennesimo morto in carcere ed il fatto che il piano carceri sia sparito dall’agenda di governo.
“Siamo di fronte ad una situazione di emergenza. Non ci dimentichiamo che purtroppo per arrivare a questo stadio, tanto per usare una terminologia in qualche modo evocatrice e sportiva, insomma siamo dovuti passare sotto le forche caudine di tutti questi anni. E c’è una grande responsabilità della destra, ma altrettanto grande responsabilità della sinistra”.

Tanto per chiudere sull’informazione, noi ci rendiamo conto che dalle scaletta dei telegiornali ci sono dei grossi problemi. Già dopo cinque o sei minuti si passa a servizi leggeri.
“Questo è un discorso sui concorsi di agilità per cani. E’ una vecchia storia. Il concorso di agility dog è una specie di metafora ed insieme una voce precisa nei telegiornali. Il problema è che ci siamo arrivati. Adesso la situazione è molto peggiorata, però è una china. Stiamo spingendo tutti da un pezzo per rotolare su questa china. Adesso il governo e la situazione dell’informazione dell’azienda pubblica  e di quella privata, visto l’importanza che ha la televisione, spinge in direzione di questa china. Ma questa china era stata imboccata anche prima. Adesso c’è Minzolini, ma prima c’era Riotta. Era un po’ meglio, ma era sempre la stessa china. Finchè  non ci libereremo di questa dipendenza dell’informazione dalla politica correremo sempre più rischi. Da un certo punto di vista consideriamolo positivo che la cosa sia talmente evidente che forse dovrebbe scuotere qualche coscienza”.   


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