di Onofrio Dispenza
Quali altri segnali deve dare questo Paese perchè chi non ha capito capisca. Capisca che gli italiani non hanno alcuna intenzione di rinunciare agli elementi fondamentali della democrazia, alla libertà di informazione, all'articolo 21 della Costituzione, e alla stessa Costituzione, nell'interezza del valore che alla Costituzione fu dato, dopo la Liberazione ?
Ieri sera Enzo Biagi, quando PRIMO PIANO, come aveva promesso , gli ha offerto per intero il suo spazio, ci ha regalato una lezione sulla democrazia e sulla libertà di informazione. Una lezione che, nonostante l'ora ( 23 e 32 ), ha incollato davanti alla tv quasi 2milioni di italiani. Biagi ha potuto raccontare, cosÏ, l'Italia di ieri e quella di oggi. Raccontare i dettagli di quel suo"licenziamento tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, perchè del licenziamento restasse traccia". Allontanamento sbrigato, in piedi, senza neanche sedersi, per non perdere tempo, come una pratica qualsiasi, ha voluto sottolineare Biagi.
Ci ha detto Biagi, ieri sera, che "la libertà è come la poesia, non deve avere aggettivi". Non esiste una libertà condizionata, e dalla libertà non si può prendere le distanze, come ha pensato qualcuno di poter fare.
Biagi che può tornare in tv e tanti italiani che chiedono di poter tornare a sentire il suo racconto sull'Italia di ieri e di oggi e le sue considerazioni sul futuro che ci attende. Celentano che in tv rappresenta la diffusa volontà di pace e il no alle ingiustizie. Celentano che ospita Santoro. La rai presente, in diretta, quando l'Italia manifesta in piazza, coi toni e i colori della festa, il suo attaccamento alla democrazia e anche le sue difficoltà . Passi importanti, che ne chiedono altri. E'questa la strada giusta per recuperare appieno il ruolo del servizio pubblico. Per confermarlo nel Paese e per rafforzarlo.Passi importanti, sensibilità diversa che non potranno non premiare lo stesso servizio pubblico, ricollegandolo alla realtà . Realtà , non reality.