Articolo 21 - Editoriali
Forza Rita!
di Sandro Ruotolo*
Questa di Rita Borsellino è una bellissima candidatura per le primarie dell'Unione in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia. Ho sempre rispettato la funzione e il ruolo dei partiti. Non sono mai stato d'accordo con quanti contrappongono la politica alla società civile organizzata o meno. Ma è indubbio, e le primarie che hanno incoronato Romano Prodi leader dell'Unione lo dimostrano, che c'è un elettorato che non si riconosce soltanto nei partiti e che vuole contare sempre di piu' nelle scelte che lo riguardano. Certo, Rita Borsellino non è una professionista della politica ( ma perchè Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, lo era?), è una straordinaria testimone della battaglia per la legalità . E' il punto di riferimento di Libera, l'associazione delle associazioni antimafia, fondata da Don Luigi Ciotti. La sua candidatura è nata dalla società civile organizzata e sostenuta dai cosidetti "cespugli" del centro sinistra. In silenzio, lontana dai media, Rita Borsellino ha tessuto una straordinaria tela di legalità mentre i "professionisti" che hanno governato la Sicilia l'hanno governata male e certamente, aspettando le conclusioni delle inchieste giudiziarie sui rapporti tra politica e mafia, il giudizio morale su questa classe di governo non può che essere chiaro: "Hanno ridotto la politica a una cosa sporca e ad un affare privato", come sostiene la sorella del giudice assassinato da Cosa Nostra il 19 luglio del 1992 insieme ai suoi cinque agenti di scorta. Rita Borsellino non sarà l'unica candidata. Al momento se la dovrà vedere con il rettore dell'Università di Catania, Ferdinando Latteri, proposto dalla Margherita. Un ex di Forza Italia condidato alle Europee con il centro sinistra che ha raccolto 151 mila voti di preferenze. I ds non sanno ancora se avanzare un proprio nome o appoggiare alla presidenza della regione siciliana la candidata della società civile. In alcune aree del nostro Paese la battaglia per la legalità è prioritaria per chi si candida a governare. Viene spesso sottovalutata, fa fatica ad entrare nella cultura di governo. Quello che è successo in Calabria con l'omicidio del vice presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, quello che hanno sventato in Sicilia (l'attentato organizzato da cosa nostra contro il gip di Caltanissetta Ottavio Sferlazza) dimostrano che non è vero che le mafie non sono piu' stragiste, che il mezzogiorno d'Italia per vincere la sua battaglia deve sconfiggere le organizzazioni criminali.
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