Articolo 21 - Editoriali
I rischi concreti della ex-Cirielli
di Magistratura democratica
Mentre in queste ore si discute del ddl ex-Cirielli per lâ??inaccettabile
colpo di spugna che -nel testo attuale- certamente darebbe a un enorme
numero di processi, osserviamo con preoccupazione che poco o nulla si dice
del fatto che esso contiene anche una promessa di impunità per i futuri
reati dei colletti bianchi e unâ??insensata e feroce tolleranza zero per la
devianza dei soggetti marginali, secondo lo schema di un diritto penale
classista.
Il ddl vuole introdurre odiose disuguaglianze: la prescrizione quasi certa
per fatti gravi sol perché commessi da incensurati che hanno la possibilitÃ
di difendersi dal processo, pene severissime per reati di limitata gravitÃ
commessi da soggetti privi di una vera difesa, con effetti perversi sulla
stessa effettività del processo, potendo i privilegiati ricorrere a
strategie dilatorie e impugnazioni pretestuose con la definitiva rinuncia a
qualsiasi razionalizzazione dei tempi della giustizia.
Dal ddl emerge poi, inquietante, la figura di un nuovo tipo d'autore, il
"recidivo reiterato", cui verrebbero riservati pene più gravi, tempi di
prescrizione più lunghi, accesso più difficile, se non impossibile, ai
benefici penitenziari, tutto ciò contro il principio di rieducazione della
pena imposto dallâ??art. 27 della Costituzione.
Chi, ignorando lâ??allarme e gli appelli al buon senso di docenti, avvocati e
magistrati, insisterà con questo ddl si assumerà la pesante responsabilitÃ
di istituzionalizzare un diritto penale forte coi deboli e debole coi forti,
in palese contrasto col principio di eguaglianza. Le carceri italiane giÃ
oggi scoppiano e nessuno sembra preoccuparsene; se verrà approvata la
ex-Cirielli gli effetti ulteriori potrebbero essere devastanti e si potrÃ
solo sperare di rimuovere queste macerie culturali e giuridiche.
colpo di spugna che -nel testo attuale- certamente darebbe a un enorme
numero di processi, osserviamo con preoccupazione che poco o nulla si dice
del fatto che esso contiene anche una promessa di impunità per i futuri
reati dei colletti bianchi e unâ??insensata e feroce tolleranza zero per la
devianza dei soggetti marginali, secondo lo schema di un diritto penale
classista.
Il ddl vuole introdurre odiose disuguaglianze: la prescrizione quasi certa
per fatti gravi sol perché commessi da incensurati che hanno la possibilitÃ
di difendersi dal processo, pene severissime per reati di limitata gravitÃ
commessi da soggetti privi di una vera difesa, con effetti perversi sulla
stessa effettività del processo, potendo i privilegiati ricorrere a
strategie dilatorie e impugnazioni pretestuose con la definitiva rinuncia a
qualsiasi razionalizzazione dei tempi della giustizia.
Dal ddl emerge poi, inquietante, la figura di un nuovo tipo d'autore, il
"recidivo reiterato", cui verrebbero riservati pene più gravi, tempi di
prescrizione più lunghi, accesso più difficile, se non impossibile, ai
benefici penitenziari, tutto ciò contro il principio di rieducazione della
pena imposto dallâ??art. 27 della Costituzione.
Chi, ignorando lâ??allarme e gli appelli al buon senso di docenti, avvocati e
magistrati, insisterà con questo ddl si assumerà la pesante responsabilitÃ
di istituzionalizzare un diritto penale forte coi deboli e debole coi forti,
in palese contrasto col principio di eguaglianza. Le carceri italiane giÃ
oggi scoppiano e nessuno sembra preoccuparsene; se verrà approvata la
ex-Cirielli gli effetti ulteriori potrebbero essere devastanti e si potrÃ
solo sperare di rimuovere queste macerie culturali e giuridiche.
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