di Sandro Ruotolo*
Non lo so se Rita Borsellino vincerà prima le primarie e poi la sfida più importante, quella contro Totò Cuffaro per la presidenza della Regione Sicilia. E?? l??unica che può avere una chance. Non mi piace come il leader della Margherita, Francesco Rutelli, bocci questa candidatura definendola perdente perché non avrebbe il profilo giusto per guidare la Regione, colpevole di essere espressione della società civile e a digiuno di politica mentre l??altro candidato, quello suggerito dal vertice della Margherita, invece ne avrebbe riunendo in sé esperienza politica e rappresentanza del mondo accademico. Ferdinando Latteri, infatti, rettore dell??Università di Catania che da Forza Italia è transitato nel centro sinistra alla vigilia delle elezioni europee, è il presidente dell??Ulivo in Sicilia.
Non capisco l??acredine nei confronti di Rita Borsellino. Qual è il problema? Se le cose stanno come dice Rutelli gli elettori che voteranno alle primarie daranno la loro preferenza al candidato ??moderato?. Ma se sbaglia Rutelli, e penso che sbagli, la candidata alle regionali sarà Rita Borsellino.
Anche quando si svolsero le primarie in Puglia era opinione comune che Niki Vendola non le avrebbe mai vinte perché esponente della cosiddetta ??sinistra radicale?. Doppio errore. Vendola ha vinto ed è diventato presidente della Puglia in quanto Niki Vendola, politico coerente, conosciuto sul territorio e candidato alternativo a quello del centro destra. Non capisco ancora il significato di moderato. In un sistema maggioritario ma anche in un sistema proporzionale corretto non ha senso. La rincorsa al centro, e lo spiegano bene gli analisti, non esiste in politica. E?? un errore considerare Rita Borsellino espressione della ??sinistra radicale?. Intanto è stata appoggiata sin dall??inizio dall??Udeur di Clemente Mastella che, come è noto, poco ha a che fare con i Diliberto, gli Orlando o i Bertinotti. La sua è una figura che può ottenere consensi in tutti gli schieramenti ma non perché è la sorella di un magistrato ucciso dalla mafia. Sono ormai tredici anni che testimonia la voglia di trasparenza, pulizia, legalità. E?? proprio la candidata alternativa al sistema di potere di Totò Cuffaro. Legalità nel mezzogiorno d??Italia vuol dire sviluppo, vuol dire diritti. C??è un reportage bellissimo realizzato da Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini dal titolo ??La mafia è bianca? in vendita in dvd nelle librerie con un libro la cui prefazione è di Michele Santoro dove è raccontato il cuffarismo, le sue ambiguità, i suoi rapporti con la mafia. Prende spunto dall??inchiesta giudiziaria della procura di Palermo. Nessuno si vuole sostituire ai magistrati. Il processo è in corso e la giustizia seguirà il suo corso. Ma è indubbio che in Sicilia c??è una questione morale sulla quale l??opinione pubblica non può non esprimersi. E in un programma di governo la questione morale, il ripristino della legalità non può che essere il primo punto programmatico di chi si candida a governare.
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