di Sandro Ruotolo
Grazie Adriano! Per tanti motivi il tuo Rockpolitik eâ?? entrato nella storia della televisione italiana. Per gli ascolti (anche nellâ??ultima puntata hai sbancato lâ??auditel con il 46,4 per cento di share), per la scenografia, per la struttura narrativa. Ti hanno definito un frate predicatore. Succede sempre così quando irrompe sulla scena un autore. Eâ?? il prezzo che si paga quando si pensa e si dicono cose che rompono il conformismo e lâ??omologazione. Che ridicolizzano i format che fanno dormire sonni tranquilli e che, purtroppo, imperano nella nostra televisione. Câ??eâ?? chi dice che quando canti sei luce e quando predichi sei tenebra. Non dargli retta. Ci sono quelli che predicano senza saperlo e stonano sempre.
Ma il tuo Rockpolitic sarà ricordato soprattutto per la sua forza di libertà che ha contaminato temporaneamente i palinsesti e il grigiore di questi tempi. Nel tuo ultimo monologo hai esplicitato chiaramente il tuo pensiero: â??La bufera sta per finire: per quattro settimane ha spazzato via il sonno profondo della tv dei grandi fratelli, delle talpe, delle isole dei famosi per lasciar posto a una tv che non câ??eâ?? â??. Câ??era un pubblico estromesso e punito da chi detiene il telecomando che, con te, ha avuto la possibilità di riconoscere quella televisione che, per ordini superiori, eâ?? stata cancellata in questi anni. Hai consentito ai Santoro, ai Benigni, alle Guzzanti di poter tornare, anche se per qualche minuto, in televisione ed esprimersi liberamente. Anche se con Sabina Guzzanti le cose non sono andate come dovevano andare.
Tu, come tanti altri, fino ad oggi inascoltati, hai posto la questione della censura in Italia forte del tuo contratto che ha impedito di farti tacere. Tu, te la sei presa questa libertà e, forse, te lâ??hanno anche concessa perché tra sei mesi non ci sarà più al governo colui che lâ??ha tolta a chi non la pensava come lui. Speriamo che questo vento di libertà non finisca con il tuo programma. Tu hai osato ma chi ha osato in passato eâ?? stato azzittito. Vorrei che questo vento entrasse in tutte le trasmissioni. Vorrei che ad osare siano in tanti, a destra e a sinistra, al centro e a manca (non Enrico, ovviamente).