di Giuliano Santelli
Articolo 21 denuncia il gravissimo attacco ai diritti fondamentali di libertà di circolazione, informazione e agibilità politica, che si sta perpetrando a Tunisi, in occasione dellâ??apertura del Summit mondiale sulla società dellâ??informazione, indetto dallâ??ONU.
Mentre allâ??interno del Summit stesso le delegazioni di tutto il mondo discutono e si accordano sui diritti alla comunicazione e sullâ??uso più libero possibile di Internet, fuori dai palazzi del congegno la polizia e le autorità tunisine non smettono di reprimere i dissidenti interni e le â??persone non graditeâ? allo pseudo-regime democratico del presidente Ben Alì.
Articolo 21 ha protestato energicamente, nella persona del portavoce Giuseppe Giulietti, per il fermo e lâ??allontanamento dal Summit, del direttore generale della sezione francese di Reporters sans frontiers, Robert Menard, al quale è stato impedito, nonostante tutti gli accrediti, di partecipare ai lavori del summit ed è stato rispedito immediatamente in Francia come persona non gradita.
Sono stati, altresì oscurati alcuni siti, mentre un gruppo di giornalisti e studenti democratici sono stati arrestati, tanto da provocare le proteste della scrittrice e magistrata iraniana, Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace.
Anche alla rappresentante di Articolo 21, giornalista accredita presso lâ??ONU, è stata finora negato lâ??accesso al Summit.
Articolo 21 si appella alle autorità diplomatiche italiane a Tunisi e alle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani e la tutela della professione giornalistica, affinché cessino questi atti di anacronistica censura e si permetta a quanti si sono recati al Summit di potervi partecipare, senza alcuna restrizione.
A tale scopo è stato impegnato lâ??assessore della Provincia di Roma, Vincenzo Vita, che fa parte della delegazione italiana al Summit, e che ha stigmatizzato gli episodi come â??un clamoroso e inaccettabile atto di censura. Eâ?? augurabileâ? , ha dichiarato Vita,â? che quanto prima il governo tunisino termini questa assurda repressioneâ?.